Dogliani: addio alle suore domenicane
La comunità doglianese ha salutato le suore Domenicane. Un addio commosso, una sorta di “grazie” sentito, che viene dal cuore, per rendere omaggio a chi, per quasi due secoli, ha operato in paese, non solo dal punto di vista religioso, ma anche educativo e sociale. Il legame delle Domenicane con Dogliani ha radici profonde, fin da quando, nel 1836, don Brachi fondò a Castello il “Ritiro Sacra Famiglia” per l’educazione delle figlie povere del paese. Ed è qui che le suore hanno sempre svolto un importante ruolo nel tessuto sociale, culturale ed assistenziale, particolarmente preziosa nei momenti più difficili (assistenza ai malati e feriti nella 1ª guerra mondiale, mentre nella 2ª guerra mondiale, nelle mura del Convento, trovarono protezione e salvezza anche perseguitati ebrei e partigiani). Dove c’è più bisogno è provvidenziale la loro opera: al servizio dei “poveri vecchi” dell’Ospizio “San Giuseppe”, aperto al Borgo nel 1948, ad anche nell’Ospedale civico nel 1958. Il parroco, don Luigino Galleano, durante la Messa domenicale ha ricordato ed elogiato lo spirito di servizio delle “sorelle”. Negli ultimi tempi erano rimaste solo due al “Sacra Famiglia”, suor Osanna e suor Marisa, e pur essendo ormai anziane, hanno continuato a dispensare la loro preziosa opera di ascolto e di sollievo, soprattutto morale e spirituale, ai ricoverati non autosufficienti ospitati nella struttura. Da gennaio, la direzione di “Anni Azzurri” , cui il Comune di Dogliani aveva dato in gestione il “Sacra Famiglia” di Castello, essendo diminuito il numero dei ricoverati, ha deciso di concentrarli tutti nella nuova struttura costruita in località Biarella, e la Residenza di Castello si è svuotata. Di qui la decisione sofferta da parte delle Domenicane di lasciare Dogliani per la comunità di Mondovì Carassone, dove suor Osanna sarà priora.
«Ma non vi dimenticherò mai – ha detto suor Osanna durante la piccola cerimonia di commiato voluta dall’Amministrazione comunale –; con voi ho passato momenti belli ed intensi, vi ricorderò sempre nelle mie preghiere». A salutare le suore anche la comunità civile, il sindaco Nicola Chionetti, cui si sono affiancati gli ex-primi cittadini Martino, Chiapella e Gallo. «Saremo per sempre riconoscenti – ha detto Chionetti – per quanto fatto da suor Osanna e dalle sue consorelle con discrezione e silenzio, un impegno che ha un valore immenso per tutta Dogliani. Da loro raccogliamo un’eredità importante. Quel che finisce però continua: la Casa Famiglia a Castello, che ospitava le suore, e che ci è stata restituita in perfetto stato, presto ospiterà una Residenza per disabili adulti. Si tratta circa di sei posti letto, in una struttura adeguata e funzionale, in cui i pazienti saranno guidati in un percorso sperimentale di autonomia, insieme agli operatori del Cssm. Forse è uno degli investimenti più belli che abbiamo fatto: la casa sarà dedicata a San Domenico».
«Un gesto molto bello – ha concluso suor Delfina, madre generale delle Domenicane – per cui ringraziamo di cuore il Comune. Ora è nelle vostre mani la preziosa eredità lasciata dalle nostre consorelle che, con il cuore, hanno portato avanti un’opera al servizio degli altri. Rimanete con gli occhi aperti nei confronti dei più bisognosi».
Nella foto sopra, suor Delfina, il sindaco, suor Osanna e don Galleano