Ricorso al TAR per il circolo sportivo

Quell’affidamento fa ancora discutere. La notizia che l’Acli Borgo Ferrone ha perso l’affidamento del Circolo sportivo, e che da maggio arriverà una nuova Associazione (l’Asd “Mondovì Bocce”), ha fatto nascere qualche dibattito. Ma non solo nelle mura del palazzo comunale: fa discutere in strada, nei bar del rione, fra i giocatori di bocce come di tennis. Per gli abitanti del Ferrone non è una questione amministrativa, ma un piccolo caso locale che nasce, diciamo così, dal senso di appartenenza. E dunque la polemica non solo non si placa, ma si allarga. Con due nuovi tasselli che si incastrano in un mosaico che, giorno dopo giorno, diventa sempre più corposo.
La prima novità è la conferma che la questione non è più soltanto una “chiacchiera”, ma è diventata una vertenza: l’ABF si è rivolta a un legale e farà ricorso. «Abbiamo già inviato il preavviso – dicono dal Direttivo –. In questa fase non aggiungiamo altro: a bocce ferme, come si dice, valuteremo se fare una dichiarazione». Poi aggiungono: «Ci spiace per i nostri soci collaboratori che si occupano del bar, su cui ricadranno le conseguenze». Ma al di fuori delle dichiarazioni ufficiali, il malcontento è percepibile.
Il Circolo sportivo “Rosa Bianca” sorge in corso Europa proprio a fianco della piscina. Comprende i campi da tennis e da bocce, bar e spogliatoi (lo Sferisterio resta fuori dalla concessione). Alle spalle di questo cambio di gestione, c’è un bando comunale: una gara pubblica per l’affidamento 2014-2017, indetta dal Comune di Mondovì (Dipartimento cultura-sport) alla fine dello scorso anno. Una gara aperta: qualunque Associazione poteva fare un’offerta. Hanno partecipato in due: l’ABF e la nuova Asd, che ha ottenuto un punteggio migliore. Fino a un anno fa, però, la gara non era prevista: il contratto precedente (della durata di 10 anni: 2003-2013) prevedeva la possibilità di un rinnovo automatico. Questa clausola sarebbe “decaduta” con l’arrivo di una nuova legge, e la normativa europea dettava le modalità del nuovo bando di affidamento. Tradotto: niente rinnovo, ma una gara con offerta a buste chiuse.
Tutto qui? Affatto. A creare “il caso” non è tanto l’affidamento in sé quanto il fatto che l’ABF, nel 2010, ha fatto un grosso investimento (a sue spese) per realizzare i quattro nuovi campi da bocce. E lo ha fatto anche in ragione della clausola di cui parlavamo prima. Una cosa di cui il Comune, da parte sua, era al corrente: «La società affidataria, in virtù della possibilità di rinnovo alla scadenza prevista dal contratto, ha assunto impegni finalizzati alla miglioria dell’impianto – si legge nella determina con cui si dà il via al bando – e non ammortizzati nella decorrenza del primo periodo contrattuale. L’affidamento è stato prorogato soprattutto al fine di definire se i suddetti investimenti, realizzati dal gestore in virtù dell’originaria possibilità di rinnovo, potessero essere (previa analisi di puntuale piano di ammortamento residuo) posti a carico del nuovo affidatario». Di questo “passaggio” del carico dei debiti, tuttavia, nel bando non c’è traccia. La situazione finisce per sembrare kafkiana: l’ABF si trova a dover finire di pagare i lavori per la realizzazione di quattro campi da tennis in un Circolo che, dal mese prossimo, verrà gestito da una nuova Associazione.
Sull’intera questione, e questo è il secondo tassello, c’è anche un’interrogazione protocollata e indirizzata al sindaco: è stata firmata dal consigliere di Mondovì in Movimento Paolo Magnino, che chiede a Viglione una risposta scritta.