Non è questo forse il momento di fare bilanci sull’estate musicale, ma un dato assolutamente incontrovertibile riguarda il numero di appuntamenti che di anno in anno si perdono per strada. A farne le spese, oltre agli eventi di grido, sono anche le realtà più piccole o quelle più appartate: un festival oltre ad aver bisogno di finanze non può prescindere dai soggetti (istituzionali e non) capaci di trasformare l’idea in evento; è successo qualche anno fa con Balla Coi Cinghiali, e si è proseguito anche nell’ultima primavera con notizie che lasciavano presagire fragorosi tonfi. Nel Cuneese, Campeggio Resistente è stato a rischio, ma si è salvato; a cadere invece è stato un altro festival “di montagna”: ad Alpette (nell’alto Canavese le calde estati della provincia torinese erano allietate da un mix di realtà nazionali, internazionali e uno sguardo a 360° sul meglio della musica torinese) poche settimane fa, a un mese dall’inizio e con uno striminzito quanto rassegnato comunicato stampa, si denunciava l’impossibilità di procedere alla fase realizzativa dell’evento.
Si ha la sensazione che di musica live si fatichi a vivere, e sono molti gli elementi che suggeriscono questo pensiero; per fortuna alle note negative se ne contrappongono anche di positive, che fanno tirare un sospiro di sollievo e che lasciano un barlume di speranza: quella che a metà giugno era una notizia che mostrava più di una perplessità, la scorsa settimana è stata ampiamente disattesa. La formula nuova l’hanno trovata i ragazzi di Balla Coi Cinghiali insieme, e grazie, all’apporto di Zabum Uno: Nuvolari Libera Tribù a ridosso di Ferragosto si spostava per 3 giorni (ultima edizione nel 2012) al Forte di Vinadio; la notizia che in terra valbormidese non si erano trovate nuove vie d’uscita è diventato il punto di partenza per la nuova esperienza di Fortissimo! Questo sodalizio ricalcherà alcuni dei principali elementi dei due soggetti organizzatori: di BCC si mantiene l’idea di festival “europeo” a tutto tondo, con la possibilità di vivere 24 ore su 24 l’esperienza oltrechè coi live anche con attività sportive, seminari, interventi e balneazione (ci sarà pure un laghetto); di Etnoforte invece rimane la marcata connotazione territoriale che si integra con un’offerta musicale il più possibile aperta. Ecco che al reggae ed alla musica tradizionale si sono aggiunti l’indie rock italiano e, a sorpresa e per la prima volta, la musica internazionale. Il cartellone sarà vario e invidiabile, e tenendo conto del prezzo contenuto (35 euro per 3 giorni) c’è da ritenersi fiduciosi: dal savonese Zibba alla musica occitana dei Lou Seriol, fino ad arrivare ai nomi altisonanti di Pierpaolo Capovilla, storico leader de Il Teatro Degli Orrori (uscito qualche mese fa con il suo primo album solista Obtorto Collo), ai rocker romani Bud Spencer Blues Explosion (pronti a fare quell’ulteriore passo in avanti con il nuovo disco) e a chiudere la manifestazione i Mouse On Mars (duo tedesco di elettronica che ha fatto la storia del genere).
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