«Quando a Mondovì si parlò di Collisioni…»
È accaduto davvero: “Collisioni” bussò alle porte di Mondovì. Una chance, per la “città della cultura”, di legarsi a quello che oggi è forse il più grande festival di letteratura e musica di tutta la provincia di Cuneo. Un festival da centomila persone con nomi di caratura mondiale: Patti Smith, Bob Dylan, Jamiroquai, i Deep Purple, Elisa.
Il fatto torna a galla oggi, proprio dopo che Filippo Taricco – il patron di “Collisioni” – ha dichiarato al quotidiano “La Repubblica”: «È tempo di decidere se allargare la rassegna a più località». Non sappiamo se qualcuno ha già sognato di legarla a Mondovì. Ma sappiamo che l’ipotesi l’aveva fatta lui, Taricco: «Venni a parlare al sindaco di Mondovì prima ancora che nascesse l’evento “Aspettando Collisioni” – ci rivela il direttore artistico della kermesse –, ma poi non ci sentimmo più. L’evento di anteprima fu organizzato a Cherasco».
Taricco, l’ultima edizione di “Collisioni” è stata un boom. Un bilancio finale da 100 mila persone. Qual è la sua riflessione?
«Io credo sia arrivata l’ora di scegliere come far crescere questa manifestazione. Oggi è un evento di punta in Piemonte, ma se vogliamo salire ancora di livello bisogna fare dei passi oltre».
Sta dicendo che Barolo ormai è diventata “stretta” per un festival così? Lei ha dichiarato a “Repubblica” che si potrebbe pensare ad allargarlo ad alti paesi…
«Non nel senso di spostarlo altrove: ma cercare altri partner, questo si potrebbe fare. In aggiunta, e non in antitesi, a tutto quanto c’è già in Piemonte. In questa regione, negli ultimi anni, si sono moltiplicate le manifestazioni legate all’enogastronomia, tanto da divenire perfino troppo locali. Non creano grossi flussi… invece “Collisioni” è un evento che raccoglie centomila persone che si spostano da ogni parte per venire qua».
E se qualcuno buttasse sul tavolo la carta di Mondovì?
«Sarebbe molto bello. Per la verità io avevo già iniziato un dialogo con l’Amministrazione di Mondovì, ma non ne è seguito nulla…».
Lei è venuto a parlare di “Collisioni” a Mondovì? Quando?
«Poteva essere un anno e mezzo fa, non ricordo la data esatta. Ricordo che fui io a venire a Mondovì e presentarmi al sindaco. Parlammo di una possibile collaborazione, in modo molto preliminare. Fu un colloquio cordiale ma, come dicevo, non ebbe alcun seguito. Nessuno si è più fatto vivo».
Ma lei propose un evento qui?
«Io stavo parlando con molti soggetti diversi. Da uno di questi discorsi nacque l’evento “Aspettando Collisioni”, che alla fine abbiamo organizzato a Cherasco. Per Mondovì non c’era ancora un progetto, era solo un’ipotesi. Mi sembra che si arrivò a immaginare anche una sinergia con le mongolfiere…».
E come mai non si concretizzò nulla?
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