«Collisioni a Mondovì: sì, se il territorio mette la sua parte»
Si dice soddisfatto, Filippo Taricco. Il discorso “Collisioni a Mondovì”, che tanto tempo fa sembrava solo un pour-parler, oggi ha imboccato una strada vera. «Non sarà una fotocopia dell'evento di Barolo – dichiara –, non servirebbe a nessuno. E il territorio deve fare la sua parte».
Soddisfatto dell'incontro col Comune di Mondovì?
«Direi di sì, decisamente soddisfatto. È emerso che Mondovì ha interesse a organizzare un evento di un certo rilievo, non finalizzato solo a un pubblico locale che già risponde bene alle manifestazioni esistenti, bensì ad attirare turismo da fuori e in un certo periodo dell'anno».
Si sono fatte delle ipotesi sul tipo di evento?
«Dovrebbe svolgersi a fine giugno, e sarà un evento che segue la formula di “Collisioni”: cultura nei suoi diversi ambiti, letteratura, musica live. Da poter ripetere in futuro. E che non sia una fotocopia del festival di Barolo: quella non serve a nessuno».
Cosa serve per “quadrare” il cerchio?
«Bisogna capire se il territorio ha interesse in questo evento. Ovvero: se è pronto a investire».
Si è già... “fatto il conto”? Si può quantificare quanto serve?
«Dipende da cosa si vuole organizzare, i parametri li conosciamo bene. Ci sono eventi che costano un milione e mezzo di euro, ma non è il tipo di manifestazione che vogliamo organizzare qua. Pensiamo di puntare su un evento a pagamento, una forma di biglietto di ingresso è essenziale. E il Comune si è già detto pronto a impegnarsi in modo consistente, una cosa non scontata di questi tempi. Però, ovviamente, non basta».
Nel senso che saranno essenziali gli sponsor esterni?
«Sì, ma non solo in senso pratico: sono essenziali anche in senso, diciamo così, “etico”. Se si parla di organizzare un evento che generi turismo, persone che vengano a Mondovì e che poi tornino portando guadagno per gli esercizi del territorio, è giusto che il territorio faccia la sua parte. Il Comune non può esporsi così tanto nel “pagare il divertimento” ai cittadini. Se si vuole creare un evento che faccia muovere il turismo, lo si deve fare assieme».
“Collisioni” a Barolo funziona così?
«Assolutamente sì, grazie a quaranta aziende produttrici che hanno deciso di investire. Ovviamente l'evento “Collisioni” di Barolo è un festival enorme, non lo si può paragonare a ciò che nascerà come start-up a Mondovì, ma il concetto resta questo. Anzi, mi pare che il Comune di Mondovì abbia dimostrato di essere molto più ben disposto di altri... ma la forza erogativa non basta di certo. Oggi non si può pretendere che un'Istituzione faccia da “bancomat”: se il commerciante vuole guadagnarsi la tredicesima e la quattordicesima grazie a “Collisioni”, deve investire».
Il prossimo passo?
«Il Comune farà una verifica sul territorio, per cercare partner: aziende, esercenti, fondazioni bancarie. Da parte nostra, redigeremo un progetto che presenteremo all'Amministrazione, presumo da qui al mese prossimo. Solo in quel momento capiremo se esistono le condizioni pr portare un evento “Collisioni” qua a Mondovì».