Minoranza all’attacco: «Doglianesi in ansia per la stangata tasse»
Il Gruppo di opposizione consigliare a Dogliani fa sapere di aver incontrato, nei giorni scorsi, diversi doglianesi che hanno espresso preoccupazioni per le cifre altissime giunte in bolletta, relativamente alle tasse comunali. «Anche noi siamo preoccupati – spiega il capogruppo Chionetti insieme agli altri consiglieri di minoranza – e lo avevano già detto il Consiglio comunale, ma il nostro appello è stato ignorato».
«La vicinanza al cittadino non è una battuta, ma un impegno serio – continua Chionetti –. L’aumento enorme delle tasse del Comune (Tari, TASI, IMU) non tiene conto delle difficoltà che le famiglie e le imprese di Dogliani stanno attraversando. Si era detto che le tasse alle imprese non dovevano aumentare, ma è avvenuto il contrario, nonostante il confronto con i rappresentati delle categorie. Soprattutto la seconda casa fatta pagare al massimo consentito dalla legge, cioè il 10,6 ci preoccupa. Infatti, ad Alba, dove gli alloggi hanno certamente un valore più alto che a Dogliani, si paga di meno (9,4 cioè più di un punto in meno). Ma la cosa peggiore è che non solo paghiamo più che ad Alba, ma le seconde case a Dogliani sono tassate come gli alloggi al mare. La realtà però è un’altra: è giusto tassare di più la seconda casa che la prima, ma non bisogna dimenticare che nella maggior parte dei casi la seconda casa nel nostro paese altro non è che il risultato di risparmi di tanti lavoratori. In alcuni casi, tutto questo è stato fatto per i figli. Infine l’aumento avrà ripercussioni negative anche sugli affitti e quindi di nuovo sulle famiglie. Le nostre tasse sono aumentate di circa 600 mila euro, ma ci si poteva fermare a 350 mila, che pure sarebbero stati tanti. Purtroppo l’Amministrazione comunale ha deciso di far pesare tutte le sue scelte ai cittadini. Come nel caso del "Festival della Tv": costerà il triplo di prima, quando la precedente Amministrazione copriva le spese con finanziamenti esterni di banche e Regione, facendo spendere al Comune all’incirca 15 mila euro. Adesso costerà quasi 50 mila euro. Noi rispettiamo le scelte del sindaco, ma non possiamo condividerle, soprattutto perché c’erano valide alternative».