«Profughi, via entro sei mesi»
«Qui c’è una casa accoglienza di cui nessuno, nemmeno il Comune, prima dell’arrivo dei profughi, conosceva l’esistenza. Siglato il contratto d’affitto, “Il Faggio” avrebbe dovuto darne comunicazione: si sarebbero evitati i disagi legati a fatti che in paese sono apparsi del tutto improvvisi ed eccezionali». Questo il principale appunto che il pubblico, venerdì sera 31 ottobre, durante l’incontro organizzato nei locali polisportivi, ha sollevato alla Cooperativa che a Plodio gestisce la casa accoglienza ricavata in una villetta. Un incontro voluto dall’Amministrazione comunale e a cui hanno partecipato anche il comandante dei Carabinieri di Cairo M.tte cap. Luca Baldi e il maresciallo Martellini, oltre agli operatori, responsabili e il direttore de “Il Faggio”. A quest’ultimo il diritto di replica: «Abbiamo commesso un errore, ancorché l’emergenza abbia accelerato i tempi sull’operatività dell’accoglienza a Plodio. Ma ci impegniamo affinché la permanenza dei profughi in paese si limiti al massimo a sei mesi. E, nel caso in cui qualche profugo decida di andare via prima, non offriremo nuove ospitalità». «Anche se inizialmente il Comune non ha ricevuto alcuna comunicazione – ha aggiunto il sindaco Gabriele Badano – successivamente ho avuto contatti informali (e non) con i vertici della Cooperativa “Il Faggio”. E nel corso di un incontro ufficiale, a settembre in municipio, abbiamo concordato gli impegni che stasera il direttore Bonjean ha confermato. Riteniamo così di aver conciliato la sicurezza e la salute, sia dei nostri concittadini che dei migranti, con le esigenze governative». In villetta coabitano venti ragazzi, tra i 18 e i 22 anni: tredici arrivano dall’Africa centrale e gli altri sette dal Bangladesh. Per gestirne vitto, alloggio e assistenza tramite operatori, la Cooperativa riceve circa 35 euro al giorno pro capite; 2,50 euro dei quali vengono consegnati ai profughi sotto forma di liquidità. «Due giorni a settimana usufruiamo di un infermiere professionale e una volta a settimana di un medico – ha aggiunto il direttore della Cooperativa –. La struttura è vigilata 24 ore su 24». «Finora non sono state rivelate anomalie né si sono consumati reati» ha precisato il cap. Baldi che ha inoltre fornito delucidazioni sull’iter di identificazione e accertamento sanitario a cui sono sottoposti i profughi dallo sbarco in Italia alla successiva fase di accoglienza. Nel corso della serata, il pubblico ha ottenuto rassicurazioni anche in merito alle condizioni di salute dei profughi, sulla gestione della loro convivenza in villa e sui prossimi accorgimenti che verranno adottati per garantire maggiore sicurezza sul territorio. Resta il dubbio sul loro possibile impiego in lavori socialmente utili: «Occorre ragionare sull’aspetto burocratico, sui costi per l’assicurazione e per un abbigliamento adeguato», ha precisato il sindaco che, in conclusione, ha tenuto a ringraziare «il prefetto Geraldina Basilicata e il questore Francesco Santoro che nella recente riunione in Prefettura hanno ascoltato e compreso la nostra situazione. Grazie al comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Parisi per aver gentilmente accolto la mia richiesta sulla partecipazione all’assemblea di questa sera del capitano Baldi e del maresciallo Martellini, con cui collaboriamo proficuamente da tempo».