
Viviamo la prima tappa del nuovo anno liturgico: saper accogliere. È con felicità «possibile» e con buona vigilanza che accogliamo come dono del Signore Gesù un nuovo anno ‘cristiano’ (liturgico).
1. Alla prossima prima domenica di Avvento (30 novembre) ci introduciamo accompagnati dall’evangelista S. Marco (e per chi ritiene con la personale o comunitaria lettura della seconda lettera ai Corinti: Cristo nostra riconciliazione) in un anno che è risorsa e sfida rispetto alle condizioni di disagio e di ristrettezze (perfino di povertà ed esasperazione) che tanti di noi vivono.
2. Ci è offerta la possibilità di partecipare alla celebrazione della Eucaristia (S. Messa) domenicale, in cui tutti i nostri sacerdoti richiameranno l’importanza della prima parte: la liturgia della Parola. Per questa ragione i lettori saranno incaricati per tempo; potremo ascoltare con gratitudine la proclamazione delle letture bibliche e la buona predicazione dei nostri sacerdoti parroci e diaconi.
3. Mi è gradito portare a tutti questo messaggio di augurio pregato, annunciando che al primo ritiro di Avvento (4 dicembre) i sacerdoti canteranno insieme la tonalità del Salmo 130 (Dal profondo a te grido, Signore) che ci accompagnerà tutto l’anno nella preghiera nei nostri incontri, qualificati dalla speranza cristiana, e nella tradizionale preghiera per i nostri defunti.
4. È cosa buona che tutti conosciamo che i tre ritiri spirituali dell’anno, per sacerdoti e diaconi, con le tre tappe del nostro cammino umano cristiano, possibili a vivere in ogni giorno e nell’anno (accogliere, discernere-rimanere, procedere) saranno successivamente commentate da tre vescovi: mons. Francesco Ravinale (Asti) in dicembre, mons. Franco Lovignana (Aosta) in marzo, mons. Franco Giulio Brambilla (Novara) in maggio. Grazie a loro, tutta la nostra Chiesa monregalese beneficerà di una continua buona ripresa.
5. L’Avvento è per ogni credente prezioso periodo di tempo per riproporsi un progetto di vita, con coraggio e in buona attesa della venuta-visita-presenza di Gesù, nostro Dio, luce-gioia-fortezza per ciascuno, per ogni famiglia, per tutti coloro che lo accolgono. Coraggio! Riprendiamo ad «accogliere» come dono, il fatto che siamo al mondo, viviamo; accogliamo il nostro passato offrendo tutto e ricordando quanto è stato bello e buono; accogliamo chi ci è vicino e chi fatichiamo ad amare; accogliamo ogni nuovo giorno come una moneta di valore da spendere al meglio. Chi può aiuti i poveri nelle forme possibili e più volte raccomandate, almeno attraverso la Caritas parrocchiale e la “Cittadella della carità”. Mi sento con tutta serenità e sicurezza di assicurare che certamente il Signore ci donerà quotidianamente «la felicità possibile».
Mi unisco cordialmente in fraterna preghiera, con tutti i nostri sacerdoti e diaconi, in favore delle nostre famiglie e per tutti voi, soprattutto i sofferenti e i più tribolati. Buon Avvento!