«Fate qualcosa per la Cittadella»
Si torna a parlare della Cittadella, e di quella “vecchia” caserma a Piazza. Vecchia per modo di dire: i bastioni sono secolari, ma fino a una quindicina di anni fa la “Galliano” era aperta e funzionante, uno dei cuori di Mondovì Piazza. Oggi i danni da incuria si vedono eccome: muffa, muri scrostati, tegole rotte… spiccano come cicatrici sui muri delle palazzine arroccate sui muraglioni. L’ex caserma della Scuola finanzieri sta diventando un rudere, in attesa di una soluzione che non si sa se arriverà mai. Le foto in questa pagina sono state scattate appena qualche mese fa, quando ancora non era arrivato l’autunno, e mostrano bene lo stato in cui versano le palazzine. Ora il Comune ha annunciato che cercherà almeno di bloccare le “visite notturne”.
La maggior parte dei residenti di Piazza si ricordano sicuramente la presenza della Scuola allievi alla “Galliano”, e qualcuno ancora la assocerà allo storico “Battaglione Mondovì” degli Alpini. Fino a qualche anno fa, il Comune sfruttava l’ex caserma, anche se di rado, per manifestazioni o appuntamenti: mostre, concerti estivi, l’Artigianato e “Peccati di Gola”. Il sogno nel cassetto è tuttora quello di poterla riutilizzare davvero: anni addietro si parlava di trasferire in Cittadella addirittura il Politecnico o alcuni Istituti superiori. Invece non se ne è mai fatto nulla: «Il problema è che la Cittadella… non è di proprietà del Comune – spiega il sindaco, Stefano Viglione –, ma del Demanio. Comprendo benissimo il sentimento della città che vorrebbe vedere l’ex “Galliano” riqualificata, ma non possiamo farci nulla». Tecnicamente, il Comune non può nemmeno dare una mano di bianco ai muri per coprire le macchie di muffa, o intonacare. Fino al 2013 era nelle disponibilità cittadine (in comodato), ma i costi per il suo recupero sono enormi.
A lanciare un appello è il colonnello Ettore Fili, uno degli ultimi comandanti della Scuola allievci della “Galliano” e già presidente dell’Associazione Finanzieri in congedo: «Quella struttura – dice – fa parte dei Beni demaniali ancora dello Stato e ancora soggetti a tutela del Patrimonio artistico nazionale. Ritengo che gli organi competenti dovrebbero essere sensibilizzati almeno per ripristinare grondaie e parti di tetto, da cui penetrano infiltrazioni di acqua e neve, responsabili del disfacimento. Senza contare il fatto che può essere danneggiata dalle persone che vi accedono liberamente, vista la mancanza di una qualsiasi chiusura o di una sorveglianza video che escluda dall’accesso i non autorizzati». Su quest’ultima parte, il Comune si è impegnato ad attivarsi, potendo farlo “da esterno”: verrà sistemata una delle telecamere di sorveglianza della rete comunale e i cancelli verranno assicurati con lucchetti, per scoraggiare “ingressi abusivi”.
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