Imu sui terreni agricoli: Vicoforte “beffato” per tre metri

A far discutere, e non solo a Vicoforte, è il Decreto ministeriale del 28 novembre, firmato dai ministri dell’Economia e delle Finanze, delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dell’Interno. Il decreto stabilisce l’applicazione dell’Imu sui terreni agricoli di tutto il territorio nazionale, ad esclusione della provincia di Bolzano (che applica un’imposta differente). Saranno esenti dal pagamento i terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali e i territori dati in affitto o in comodato d’uso agli stessi. Inoltre, si legge sul decreto, “sono esenti dall’imposta municipale propria i terreni agricoli dei Comuni ubicati a un’altitudine di 601 metri e oltre, individuati sulla base dell’elenco dei Comuni italiani pubblicato sul sito dell’Istat.”. I Comuni monregalesi colpiti sono molti e già il primo cittadino di Monastero Giuseppe Zarcone ha lanciato l’idea di “intraprendere una battaglia” contro la norma, magari facendo ricorso al Tar. A Vicoforte però, oltre al danno, c’è anche la sensazione di essere “beffati”. L’elenco elaborato dall’Istat, infatti, assegna a Vicoforte un’altitudine di 598 metri.: insomma, si pagherà l’Imu per appena tre metri di altitudine. «È un dato – spiega la dott.ssa Lorella Masoero, commissario prefettizio – che dovrà essere discusso con l’Istat e con il Ministero». Già è stata predisposta, in questi giorni, una lettera da inviare all’Istituto di ricerca. La speranza? Un ricalcolo del livello altimetrico, anche perché pare che da altri dati risulterebbe leggermente maggiore. «Il taglio dei trasferimenti (effettuato dallo Stato, in base alla previsione di incasso, ndr) – continua il commissario – è comunque incongruo rispetto al gettito sull’Imu. A Vicoforte si parla di cinquantaseimila euro: se questi soldi non dovessero arrivare ci troveremmo davanti un’ulteriore complicazione al bilancio. I cittadini pagano molte tasse e non si può continuare a tagliare sui servizi».