La musica fa 90
Tre righe per i migliori 30 dischi: 90 in tutto, più o meno, una cifra della densità musicale di questo 2014 con tutto il meglio degli ascolti fatti. Una lunga carrellata tra dischi che si contenderanno la selezione finale che stilata sull'ultimo numero 50 (in uscita mercoledì 31 dicembre) del giornale. In attesa poi di quelli che saranno invece i responsi del contest lanciato dalla Pagina del “Gruppo Facebook” Culture Club 51 e dalle risposte “secche” che saranno pubblicate sul cartaceo a partire da inizio 2015.
Ogni disco racconta una storia che qui di seguito si è provata a concentrare e spiegare con il supporto di un video.
Alt-J This Is All Yours
“Il secondo album è sempre più difficile nella carriera di un artista” cantava Caparezza, e mai espressione è più calzante per il secondo lavoro di questi giovani inglesi. Nonostante un grande sforzo profuso nel fornire una prova concentrata tutta su voci e percussioni (diverse da quelle trovate nell'opera prima), interessanti e efficaci, gli Alt-J non riescono a ripetere le vette raggiunte con An Awesome Wave. Rimandati
Anna Calvi - Strange Weather EP
Una voce, una profondità e tante emozioni, nonostante il brevità di questo lavoro, lanciato praticamente all'indomani del successo ottenuto nel 2013 con One Breath. Anna Calvi è una delle nuove artiste al femminile più interessanti del panorama internazionale di questi ultimi anni. Il brano con David Byrne che da il titolo all'Ep e le iniziali Papi Pacify e I'm the Man, that Will Find You rendono in pochi minuti la cifra di questo piccolo grande lavoro e valgono l'ascolto. Dea
Anna Calvi - Strange Weather EP
Ben Frost – A.U.R.O.R.A.
L'ambient non poteva essere più coinvolgente, unico, granitico, onirico, devastante, metal, punk, hardcore, di quello dipinto da Ben Frost. Non è forse un disco per tutti, ma che meriterebbe di sicuro un ascolto. Una vera e autentica nuova generazione del genere. Granitico
Blonde Redhead – Barragan
Chi spera di trovare ancora la band che tanto si fece apprezzare con La Mia Vita Violenta o che raggiunse un più ampio successo di pubblico con Melody of Certain Damaged Lemons, di sicuro parte sconfitto in partenza. Dopo un paio di colpi lanciati un po' a vuoto i fratelli Pace e miss Kazu Makino si riprendono lo spazio come una seconda giovinezza con un bel lavoro e una firma in qualche modo anche cuneese (alcune registrazioni furono fatte a Monforte nel 2012 dopo la data di Monfortinjazz). In ripresa
C'mon Tigre – C'mon Tigre
Una delle più grosse sorprese di questo 2014, in fatto di mescolanza di generi e di proposta musicale. Il funk pareva un genere oramai destinato ai gerontofili, con il disco di C'mon Tigre guadagna nuova luce e splendore. Un disco che sa tanto di bacino mediterraneo e che porta la firma dei viaggi della speranza che lo attraversano. Shining
Caribou – Our Love
Nell'ambiente dell'elettronica era forse il disco più atteso. E anche in questa occasione non ha deluso le aspettative. Un gran bel disco, fatto da un artista completo, capace di rinascere, nonostante la proposta musicale in fatto di atmosfere, arrangiamenti e sviluppi di suono, non scappi più di tanto da quanto proposto già in Swim. Scafato
Cody ChesnuTT – Bsides
Soul allo stato puro. Una tale quantità di cose da dire e da fare, che si può permettere il lusso di presentare un album di Bsides che vale un disco di inediti. La sua scarsa predisposizione alla realizzazione di produzioni si ribalta poi quando può attingere ad un repertorio di ambienti ed esperienze talmente ampio come quelle di cui gode Chesnutt. Prolifico
Colt Silvers – Red Panda
Sono il nuovo che avanza, in fatto di proposta musicale (mescolano praticamente tutti i generi) e in fatto di freschezza. Francesi di nascita, ma assolutamente inglesi per indole e attitudine, sono stati una delle autentiche sorprese proposte dal Nuvolari Libera Tribù del 2014 ed è per questo che nonostante il loro disco sia stato prodotto nel 2013 si meritano una menzione in questa personale lista di consigli. Primavera
Dente – Almanacco del Giorno Prima
Sempre uguale a sé stesso, ripetitivo quanto basta, ma capace nonostante tutto a non stufare mare. Il Peveri è forse l'esponente più “spendibile” della nuova Leva Cantautorale italiana. Il suo Almanacco non dice tanto di più degli altri lavori, ma è sempre e comunque un gran bel disco che si fa ascoltare gradevolmente e che nasconde nelle pieghe qualche pregevole "chicca". Risorsa
Dente – Almanacco del Giorno Prima
Frankie Chavez – Family Tree
Altro live di quelli d'eccezione presentati al Nuvolari Libera Tribù nel 2014. Un bravissimo blues man portoghese, capace di tenere il palco con la sua chitarra e il supporto di un batterista. Il disco presentato nel 2014 è un insieme di vecchio blues e di brani acustici (il materiale migliore forse nel suo complesso). Tornerà in Italia nel 2015 e sarà la sua prova del fuoco. Vinho Tinto
Interpol - El Pintor
Tornare a fare post-punk nonostante la fine degli anni zero è un'impresa assai ardua. Loro ci sono riusciti con grande professionalità; il pacchetto è quello classico, il prodotto forse puzza un po' di vecchio, ma è autentico, genuino e si ascolta molto volentieri. Gli Interpol non saranno ricordati forse per El Pintor, ma ascoltare questo disco ha fatto tornare indietro l'ascoltatore più avvezzo alla band ai fasti di Turn On the Bright Lights. Bentornati
Jack White – Lazaretto
Il suo nome basterebbe a delinearne la grandezza. Chi avrebbe detto che nonostante la fine dei White Stripe, l'imprevedibile Jack White sarebbe tornato con così tanta voglia di suonare. La sua carriera solista, lanciata con Blunderbuss qualche anno fa, lo impone sulla scena come uno dei più importanti e innovativi rockers della storia della musica degli ultimi 10 anni e con Lazaretto si prende tutta la scena. Immenso
Kippi's – Semplice Come Nuvole
Una delle migliori proposte e in assoluto la più insolita e nuova della provincia cuneese nata in questo 2014. Un trio che ha molto poco di italiano, ma che ha saputo imporsi per originalità delle linea melodiche e per i testi originali. Se il futuro della “Granda” riparte da loro, non si può che essere fiduciosi. Benauguranti
Kippi's – Semplice Come Nuvole
La Moncada – Nero
Con i Kippi's la migliore espressione del 2014 della #provinciameccanica da esportazione. Il loro Nero è un concentrato di ballate rock e di psichedelia rock vecchia maniera, con tanta voglia di entrare nel profondo delle cose. Quegli album che arrivano alla lunga e che poco per volta si stampano. Sarà un caso che anche le radio nazionali si sono accorti di loro. Ipnotici
Maria Antonietta – Sassi
Il volto nuovo al femminile della canzone italiana è senza dubbio lei (molto più del "fenomeno" Levante). Fresca, per niente banale. E capace di (at)tirare con autentici sassi gli ascoltatori a sé. Ascoltare un disco di Maria Antonietta è come dover affrontare una piccola battaglia, in cui alla fine però si finisce con il far pace (almeno un po') con sè stessi. Una bella conferma alla quale non si può che augurare un radioso futuro. Futuristica
Mogwai – Rave Tapes /// Music Industry 3. Fitness Industry 1
Sembra quasi che lo facciano apposta a lanciare a inizio anno un disco nuovo e alla fine dello stesso un Ep. E spesso l'Ep è pure meglio del Full Lenght! Difficile che il post rock rappresentato nella migliore forma espressiva da questa band di Glasgow sbagli qualcosa sulla corta distanza. Sono il Genere per eccellenza, capaci di sapersi sempre rinnovare e di proporre sempre cose nuove ad ogni disco. Trovarne di band così. Leggende
Mogwai – Rave Tapes /// Music Industry 3. Fitness Industry 1
Mr Little Jeans – Pocketknife
E chi l'ha detto che il pop non possa essere arioso e fresco, e al contempo nuovo e originale. Le loro arie sono canzonette da sussurrare con piacevolezza. Il più grosso errore sarebbe quello di non lasciarsi trascinare dagli ascolti di questa norvegese piena di vita. Briosa
Mr. Zombie Orchestra – C'era una volta in Romagna
Alla faccia di chi possa pensare che la musica da balera sia roba vecchia. Questa orchestra prende in prestito la tradizione di Casadei e soci, e la destruttura in un prodotto nuovo e fresco assai gradevole. Casadeineggianti
Mr. Zombie Orchestra – C'era una volta in Romagna
Neneh Cherry – Blank Project
Qualcuno la ricorderà oramai 20 anni fa al fianco di Youssu N'Dour in un bellissimo brano passato poi alla storia anche del pop (7 Second). Neneh Cherry (raggiunti i 50 anni) è diventata un'artista a tutto tondo, completa, e capace di sfornare album che sono uno più bello dell'altro. Blank Project è uno di questi. Regina
Paolo Benvegnù - Earth Hotel
Il cantautorato italiano può essere “pop” oppure no. Con Benvegnù non si è certo all'interno della prima categoria, ma si può star certi che il cantautorato è vivo e gode di ottima salute. Ci si stupisce a scoprire l'immensità e la profondità dei testi delle sue canzoni. Sicurezza
Riccardo Sinigallia - Per Tutti
Da troppo tempo uno dei migliori talenti della musica pop italiana, che non ha goduto della giusta considerazione (Sanremo 2014, compreso). "Per Tutti" è uno dei più belli album italiani di questo 2014. Parlare con parole comuni e non scadere nella banalità è dono di pochi, e in pochi ci riescono come sa fare lui. Semplicità
Riccardo Sinigallia - Per Tutti
Röyksopp – the Inevitable End
Tornano dopo il grande lavoro di Junior e Senior (in tono minore rispetto alla prima parte del progetto), e concludono quest'ideale trilogia elettronica chiudendo di fatto un cerchio. Difficile dire se sia la Summa della loro esperienza artistica, ma di sicuro non la potevano concludere più degnamente. Ultimi!
Shellac - Dude Incredible
Chi pensa e va in giro sostenendo che il rock sia un genere definitivamente morto probabilmente non conosce o non ha ascoltato l'ultimo lavoro degli Shellac di Steve Albini. Sei album in 20 anni di storia. Densità allo stato puro, un altro disco di cui non si può fare a meno. Memorabili
Sleaford Mods – Divide and Exit
Di sicuro un album come questo non si può che amarlo alla follia o odiare con tutto il cuore. Sleaford Mods è un progetto decisamente "british", con una buona e sana dose di modernità: hip hop su basi elettroniche low-fi. Roba da malati, forse, ma terribilmente bella ed a cui si rimane incollati. Killing An Arab cantato da un rapper di qualsiasi sobborgo della working class del North West England. Crackers
Sleaford Mods – Divide and Exit
the Dø – Shake Shook Shaken
La scuola francese è cosa oramai defunta, tanto quasi quanto la French Touch. A tener banco ora è un duo di pop tutto sintetizzatori e voce, che non fa altro che portare l'ascoltatore in un mondo di coinvolgimento. Per chi ha avuto le papille gustative interrotte per troppo tempo ed ora ha voglia di tornare a gustare molteplicità di suoni pop. Magici
Thom Yorke - Tomorrow's Modern Boxes
Difficilmente il cantante dei Radiohead sbaglia un progetto. E anche questo è sulla stessa linea. Datosi oramai alla musica elettronica, Yorke sforna un disco bello e intenso, anche se forse un po' troppo reminescente di tutte le sue esperienze precedenti. Derivativo
Thom Yorke - Tomorrow's Modern Boxes
TV On the Radio – Seeds
Un collettivo musicale di afroamericani che cosa si può mettere a fare in una città come New York? Nient'altro che rock! Dear Science aveva puntato i riflettori su questa band e ora, dopo un paio di ascolti, anche questo Seeds dimostra che la verve dei TV on the Radio si sia tutt'altro che consumata. Inesauribili
Vessel – Le Difese
De Andrè è tornato dagli inferi? Forse no, ma il disco dei Vessel (Corrado Nuccini e Emanuele Reverberi) arriva proprio da quel mondo lì, ed è un lavoro fatto magistralmente bene. La parola davanti a tutto e la musica a riempire gli spazi emotivi lasciati vuoti dalle parole. Remurdered
Warpaint – Warpaint
La darkwave fatta da una band tutta al femminile in modo magistrale e, tenuto conto, che sono ad un'opera prima è tutta roba buona. Amazzoni
Yann Tiersen – Infinity
La capacità di passare da una “comptine” per piano ad un brano post rock o prog alla velocità della luce, e in tutti e due i casi riuscire a farlo bene. Parla delle sue radici in questo album doppio Tiersen e lo fa con la “delicatezza” che da sempre lo contraddistingue. Versatile