Viglione e la continuità politica del centrodestra a Mondovì

«Parlare di politica? Lo farei più da… osservatore». Stefano Viglione esordisce così, quando gli si chiede di discutere degli scenari futuri della città. Scenari politici: perché di quelli amministrativi, opere pubbliche e soldi che mancano, si parla spesso. Invece poco si parla dei movimenti e delle ipotesi. L’occasione c’è, anche perché Viglione è arrivato ora a metà del suo mandato… e non è troppo presto per chiedersi cosa arriverà dopo.
Sindaco, questa città da anni ha una scena politica tutta sua: maggioranze trasversali, alleanze diverse da quelle regionali o nazionali. Come mai?
«Io credo che qui si sia sempre guardato più al nome che al partito, con Amministrazioni che sono state formate dalle persone prima che dai simboli. Forse in questo Mondovì è stata una città che ha anticipato i tempi, visto che oggi anche i blasonati partiti politici nazionali si presentano alle elezioni con liste civiche».
Ma lei si ritiene un “uomo di partito?
«Non in senso militante. Mi ritengo da sempre di pensiero liberale, questa è la mia concezione sul ruolo del pubblico e dello Stato. Ma già alle ultime elezioni io mi sono presentato prima di tutto con cinque liste civiche, a cui poi si sono aggiunte quelle dei partiti coi loro simboli».
Oggi pare che il vento tiri in direzione degli… accordi a 360 grandi. C’è chi le chiama “larghe intese” e che “grandi ammucchiate”. Lei che ne pensa?
«Non mi sono mai piaciute».
Anche la Provincia ha formato una squadra composta da esponenti di partiti e movimenti diversi: ha fatto male?
«È una cosa differente. Io credo che in momenti di transizione e difficoltà, e lo scenario provinciale era fra questi, si possa guardare al di là di alcune divergenze e fare fronte comune per un breve periodo. Questo però non può valere se si sta parlando di un progetto amministrativo di lungo corso, qual è la durata di un mandato per governare una città. Va bene dialogare, ma senza perdere la propria visione».
E parlando di Mondovì? Non mi dica che non avete pensato alla successione…
«È ovvio che auspico....»
INTERVISTA COMPLETA su L'Unione Monregalese del 14 gennaio