La Stella Michelin in una terra di confine
Quando la cucina di livello basata su prodotti tipici e a km 0, diventa un veicolo per fare conoscere un paese. E’ il caso della “Locanda dell’Angelo” di Millesimo, portata agli onori della cronaca dal giovane chef Massimiliano Torterolo, che è riuscito ad ottenere per il secondo anno consecutivo una stella Michelin, in un territorio di confine dove è difficile un po’ tutto, a maggior ragione affermare una cucina speciale. La storia di questo giovane chef si basa sull’attaccamento al territorio e come proprio questo possa essere un punto di partenza per il successo. Originario di Bragno, vive da 10 anni a Millesimo e racconta come il suo paese abbia molto da raccontare dal punto di vista gastronomico: «Non tutti sanno delle grandi risorse che può offrire Millesimo; qua si trovano tutti i tipi di tartufo, in un contesto di grandissima ricchezza gastronomica. Ottenere la stella a “casa mia” vale doppio; tutti gli chef, per affermarsi, devono spostarsi dal proprio territorio di origine».
Il suo locale, che gestisce ora con la moglie Francesca, si trova in via Roma, nel vero centro storico di Millesimo a pochi passi dalla Casa della Fondazione che è in corso di ristrutturazione nel pieno del borgo storico, dove ci sono tutti edifici del 1200. Per Massimiliano Torterolo, le esperienze maturate in Piemonte con Mariuccia Ferrero del “San Marco” di Canelli, in Liguria con Flavio Costa all’Arco Antico di Savona e a Milano con Andrea Berton e Gualtiero Marchesi a Erbusco hanno caratterizzato il suo percorso formativo. La sua cultura gastronomica e la realizzazione professionale sono il risultato di studi ed esperienze unite alla grande passione per la ricerca delle materie prime locali e di ciò che offre l’incolto. Obiettivo della sua cucina è esaltarne i sapori ed i colori creando abbinamenti originali nella preservazione della pulizia del gusto. «Il mio progetto – conclude lo chef – riguarda anche corsi di cucina, eventi legati ai piccoli produttori locali. Già avviata una collaborazione con produttori del Cebano. Buona parte del mio lavoro è fatto anche dalle persone che incontro e dai piccoli produttori».