«900 euro al mese a chi ospita un profugo»
Non si placa l’emergenza profughi in Italia. Gli sbarchi a Lampedusa sono continui e i centri di accoglienza destinano i rifugiati in tutta la penisola. In “Granda” ne stanno per arrivare altri 300, forse 330. Servono locali adatti ad accoglierli: per questo nei giorni scorsi il prefetto ha chiesto un supporto alla Diocesi di Mondovì, sperando di poter disporre di spazi. Da qui l’appello: alle Case di riposo e alle famiglie.
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Il prefetto chiede aiuto alla Diocesi. La scorsa settimana il prefetto di Cuneo, il dottor Giovanni Russo, e il viceprefetto, la dottoressa Maria Antonietta Bambagiotti, si sono recati a Mondovì Piazza contattando la Diocesi e incontrando il vescovo, monsignor Luciano Pacomio. La speranza era quella di poter avere disponibilità nelle Case di riposo parrocchiali, sparse sul territorio della Diocesi: proprio come è avvenuto a Niella Tanaro, dove è stato accolto un gruppo di rifugiati.
Appello del vescovo. Purtroppo però la situazione non è semplice, le strutture sono quasi tutte al completo. Da qui arriva la decisione del vescovo di lanciare un appello direttamente alle famiglie monregalesi, affinché accettino di ospitarli nelle proprie case: «Sarebbe un gesto importante e utile – dice monsignor Pacomio –. Le pratiche per l’accoglienza verrebbero gestite dalla Caritas , che si occuperebbe di fare da tramite con la Prefettura e di stipulare i contratti».
La Prefettura paga 900 euro al mese. Chi li accoglie ha diritto alla somma di 30 euro al giorno per ogni profugo». La Prefettura paga con bonifico, praticamente una mensilità fissa di 900 euro. Alcune famiglie lo hanno già fatto, a Mondovì o nel Monregalese. Si tratta di una sistemazione molto più facile da gestire rispetto a quella delle grosse strutture e l’ambiente famigliare facilità l’integrazione. I tempi non sono ancora fissati, né si può sapere quanti nuovi rifugiati arriveranno a Mondovì: forse una ventina, considerato che una decina potrebbero essere accolti da una delle strutture che già oggi li ospitano. Chi desidera rispondere all’appello del vescovo può contattare la Caritas diocesana al numero 0174.45070.