Il “tesoro” longobardo di Sant’Albano
Era la primavera del 2009 quando, durante i lavori di scavo per la realizzazione dell’autostrada Asti-Cuneo, emersero, dal terreno della frazione Ceriolo di Sant’Albano Stura, alcuni reperti databili al periodo dell’alto medioevo. Un’indagine più approfondita permise di individuare un’intera necropoli longobarda, un ritrovamento del tutto casuale ma allo stesso tempo straordinario per la vastità dell’area interessata, comprendente 776 tombe e materiale ben conservato. In molte di queste tombe sono stati rinvenuti corredi funebri che hanno consentito, pur in assenza di resti ossei, di definire il sesso degli inumati e la loro “posizione” sociale. Il ritrovamento santalbanese è stato definitivo dalla dottoressa Egle Micheletto, soprintendente per i Beni archeologici del Piemonte, “una scoperta di straordinaria importanza per l’intero panorama storico-archeologico italiano”. Un’area cimiteriale di così vaste proporzioni, databile fra il VII e l'inizio dell'VIII sec. d.C., lascia infatti immaginare che nelle sue vicinanze ci potesse essere un insediamento umano importante, di cui finora non si è mai avuta conoscenza nè traccia. Una presenza certo non sporadica, ma in qualche modo organizzata. Insomma, un rinvenimento che ha davvero una straordinaria rilevanza archeologica essendo uno dei più importanti ed estesi d’Europa, capace di riscrivere una pagina della nostra storia. Per presentare al pubblico questo importante “tesoro” storico e artistico, la delegazione FAI di Cuneo ha organizzato un incontro di studio in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni archeologici del Piemonte, sabato 21 febbraio, a partire dalle ore 9,30, presso lo “Spazio Incontri Cassa di Risparmio” di via Roma 15 a Cuneo, dal titolo “Barbarissimi tra i barbari”. Nell’occasione i relatori illustreranno il ritrovamento di Sant’Albano e lo inquadreranno in un contesto più ampio, dimostrando come la bassa valle dello Stura sia stata, dalla preistoria all’alto Medioevo, uno snodo cruciale tra i territori di Pollenzo (la romana Pollentia) e di Bene Vagienna (la romana Augusta Bagiennorum). Tra i relatori troviamo esperti del settore del calibro di Rinaldo Comba, docente di storia medievale all'Università di Milano, della stessa soprintendente Egle Micheletto, di Sofia Uggè, funzionario della Soprintendenza, e di Giuseppe Elegir e Carmela Sirello, restauratori che operano sui corredi ritrovati a Sant’Albano. In qualità di ospite d’eccezione è atteso invece il presidente di FAI Piemonte e Valle d’Aosta, Maria Leonetti Cattaneo. Nel pomeriggio, dalle ore 14 alle 17, sarà inoltre possibile prenotare una visita guidata gratuita al nuovo allestimento dei corredi della necropoli longobarda presso il vicino Museo Civico di Cuneo (prenotazione obbligatoria al numero 0171-634175).