Ospedale di Ceva: dubbi per Chirurgia e Oculistica
«Chirurgia e Oculistica saranno oggetto di decisioni da parte della Regione Piemonte». E’ quanto è emerso durante l’incontro svoltosi lo scorso giovedì a Torino tra l’assessore alla Sanità Antonino Saitta, accompagnato dal direttore generale dell’Assessorato Fulvio Moirano, e una delegazione composta dai sindaci del territorio e da esponenti del Comitato in Difesa del Cebano. Tema dell’incontro, le prospettive future dell’Ospedale di Ceva, in relazione alle quali è stato consegnato all’assessore un documento congiunto sottoscritto da Alfredo Vizio, sindaco di Ceva, da Paolo Torcello, sindaco di Monesiglio (in rappresentanza dei sindaci del Distretto Sanitario di Ceva) in qualità di presidente del Distretto, e da Davide Prato, presidente del Co.Di.Ce.
«Abbiamo avuto certezze – commenta Vizio – e dubbi. Per quanto riguarda Riabilitazione e Dialisi abbiamo avuto conferma che rimarranno operative come sono ora. Dubbi su Oculistica perché il Piano prevede un solo reparto nell’Asl e attualmente c’è Ceva e Savigliano. Delicata situazione che prevederà comunque un confronto prima di ogni decisione. Per quanto riguarda Chirurgia, abbiamo la certezza che il reparto rimane, ma dubbi sulla sua funzionalità, ovvero è previsto un “Week surgery” e un “Day surgery”; noi abbiamo chiesto a gran forza l’apertura 7 giorni, con piena operatività. Abbiamo chiesto uno sforzo alla Regione per questa situazione. Infine vogliamo anche rassicurare sul Pronto soccorso che c’è e ci sarà senza ombra di dubbio. Il Pronto soccorso infatti va di pari passo con la classificazione di Ospedale di area disagiata; un nosocomio di questo tipo ha di base un Pronto soccorso. Ora la Regione effettuerà le Conferenze dei sindaci nelle varie Asl e poi tirerà le somme. Ovviamente abbiamo avuto rassicurazioni che ogni decisione sarà discussa con noi».
«L’assessore alla Sanità Antonio Saitta – ha spiegato Davide Prato – ha mostrato disponibilità all’ascolto, annunciando che le decisioni sull’Ospedale di Ceva saranno prese dalla Regione, in particolare per quanto riguarda Chirurgia ed Oculistica, dopo un’accurata riflessione e garantendo che comunque non mancherà il confronto col territorio. Riteniamo quest’ultimo punto essenziale: decisioni calate dall’alto in modo improvviso, come avvenuto in passato, non potranno che essere accolte negativamente dalla cittadinanza locale».
Punto di partenza del documento sono stati i tagli che ha già subìto l’Ospedale di Ceva nel corso di questi anni: dalla chiusura di Ostetricia alla soppressione dei due letti di Terapia intensiva, dalla riduzione dell’orario di apertura del Laboratorio Analisi a quella del numero di posti letto ospedalieri. In considerazione di questi tagli, e quindi del fatto che l’Ospedale ha già dato un significativo contributo alla razionalizzazione della spesa sanitaria regionale, è stato chiesto di essere “risparmiati” dall’ultimo piano di rientro della Regione, garantendo il mantenimento di tutti i reparti attualmente esistenti a Ceva.
In particolare, è stata ribadita, nel documento, la necessità di un reparto di Chirurgia aperto sette giorni su sette, capace così di dare un adeguato supporto al Pronto Soccorso e di renderlo idoneo alla gestione delle emergenze.
«In buona sostanza – conclude Prato – è stato chiarito che l’Ospedale di Ceva è funzionale e gode, ancora oggi, nonostante i ridimensionamenti subiti, di un notevole credito presso i pazienti, tanto da essere una delle poche strutture sanitarie piemontesi capaci di generare mobilità attiva, cioè capaci di attirare pazienti da altre Regioni dalla Liguria in primis. Comunichiamo fin da ora che la nostra campagna di informazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica non si interromperà anche perché, come visto, i motivi di preoccupazione purtroppo non mancano. E non mancano nemmeno, però, le ragioni per considerare indispensabile una struttura ospedaliera come quella di Ceva».