Amparo Sanchez, musica per fuggire la paranoia

A fine anni ‘90, quando l’imperialismo occidentale (si credeva) era ancora in espansione, un piccolo movimento antagonista si fece strada sulla scena politica mondiale, fino a sfociare nelle manifestazioni di piazza tra il 2000 e il 2001. Uno degli strumenti con cui questo movimento culturale cercò di far sentire la propria voce fu la musica e in particolare quella di Manu Chao. Alla “patchanka” culturale messa in piedi dal francese si aggregarono numerosi artisti tra i quali la spagnola Amparo Sanchez, leader degli Amparanoia. Questa band che si serviva della “musica come strumento contro la paranoia” rappresentò un modo diverso (anche rispetto a Manu Chao) di mescolare folk, ballo e cultura popolare latina in una miscellanea di energia flusso comune di sentimenti, passione politica e musica. Ora la ragazza che fu Amparanoia e che col suo terzo album ha raccolto molte critiche positive torna in Italia e suonerà giovedì sera all’Hiroshima Mon Amour in una settimana che si preannuncia a dir poco ricca di stimoli musicali.
Nel Capoluogo piemontese si contano i Kutso, fresca sorpresa sanremese, al Cap10100, Glen Moore e David Friesen (straordinari contrabbassisti per un live di rara bellezza) al Folk Club, Federico Sirianni (spettacolo sull’idea che ognuno possa avere una seconda opportunità) alle Officine Corsare e Alin Coen (gira l’Europa con un pop acustico ricco di sfumature, per gli amanti di voci carismatiche) al Samo nella sola serata di giovedì. Venerdì i “nostri” Ruggine saranno di supporto agli Storm[o], una delle migliori band hardcore del 2014, di scena al Blah Blah, mentre l’Hiroshima ospiterà il siciliano Colapesce, astro nascente del nuovo cantautorato italiano. Sabato salgono in cattedra il clubbing con il re della minimal house Ricardo Villalobos ospite dello Chalet, il reggae degli Zion Train (Cap10100), il cantautorato di Mattia Calvo voce de La Moncada (Bazura), il rap del romano Mezzosangue (Askatasuna) e il rock & roll de the Chicless (Officine Corsare). Per domenica qualche nota di blues con Lucky Peterson al Magazzino di Gilgamesh.
In provincia qualche piccola anticipazione in settimana con Nuju (Le Baladin), Bikes e Lame (alle Officine Antagonisti di Melle) e con Nicolas Roncea che, dopo la sua prima convincente performance con la band di qualche settimana fa, apre la primavera dei giovedì del Citabiunda di Neive. Il resto si gioca tutto sabato: Furio Di Castri sarà il primo ospite della nuova stagione del Barolo Jazz Club in un dialogo a tre, libero, intenso e suggesstivo con Bebo Ferra alla chitarra e Mattia Barbieri alle percussioni. Al Boglione di Bra l’elettropop dei torinesi Trophic, mentre al Cinema Vekkio il reggae di Raphael. Il Freak Out di Fossano ospita parte del migliore alternative rock della provincia con La La Macabra Moka e Lamalora, mentre a Cuneo se ai Lavatoi si fa elettronica con Artés, i Monsieur de Rien saranno il primo gruppo ospite del neonato SUBurbia (la musica torna finalmente in città e al chiuso). Si conclude poi con l’Isola Condorito dove si assisterà al gradito ritorno della statunitense Vanessa Peters, con una nuova band di supporto (I Sentimentals) e un disco ricco di nuove sfumature e sonorità folk.