Entro l’autunno viaggi “spot” del treno storico sulla Ceva-Ormea

Il Museo ferroviario piemontese e i sindaci del territorio, forti del sostegno degli assessori regionali a turismo e trasporti, sono convinti: «Entro l’autunno proporremo alcuni viaggi “spot”. Il progetto del treno storico sta andando avanti: è bene che il territorio possa averne dimostrazione». E dal sopralluogo che i tecnici della Rete Ferroviaria Italiana, proprietaria dei binari e delle stazioni, hanno effettuato venerdì mattina 13 marzo pare proprio che, entro l’autunno, alcuni viaggi dimostrativi si possano fare. «La linea non presenta particolari criticità strutturali – ha spiegato l’ing. Rosella Greco capo unità RFI ai sindaci di Ormea e Garessio presenti insieme ai presidenti del Museo ferroviario piemontese e dell’Unione montana Alta Val Tanaro – servono alcuni interventi di manutenzione, con taglio piante e pulizia cunette». Ma in vista dell’avvio ufficiale del treno storico che, perfezionati gli aspetti burocratici, normativi e tecnici, festeggerà il taglio del nastro probabilmente nel 2016, andrà risolta anche la questione dei sedici passaggi a livello che, dopo quasi tre anni di inattività, vanno risistemati. Ai tecnici, il compito di redigere un’apposita perizia con relativo preventivo di spesa. Altra questione: «L’inversione della locomotiva che, ad oggi, si può fare solo a Garessio – ha precisato il presidente del Museo ferroviario piemontese, Claudio De Maria –. Per riuscirci anche a Ormea andrebbe ripristinato il secondo binario». In ultimo, l’appello del sindaco di Ormea, Giorgio Ferraris: «Il treno storico abbraccia un ampio progetto che, grazie al supporto e al coinvolgimento del territorio, potrà valorizzare e promuovere la valle. Un progetto in cui vorremmo inserire anche i fabbricati ferroviari in cui si potrebbero ricavare ostelli, oppure vetrine per la vendita dei prodotti tipici e altre iniziative. Ma alle condizioni attuali non è possibile». Per legge, questi immobili possono essere concessi in comodato gratuito ai Comuni (a cui spetta la manutenzione ordinaria e straordinaria), ma a patto che siano adibiti ad attività esclusivamente no profit. «Chiederemo che queste limitazioni vengano riviste – hanno concluso i sindaci –. D’altra parte non si tratta di una modifica che interesserebbe un solo immobile, ma tutti i fabbricati lungo la Ceva-Ormea che guarda, tra l’altro, al primo treno storico in Italia».