
Che si parta per un viaggio a piedi, si prenda un aereo, si resti a casa, ci si sposti con mezzi di fortuna in un paese sperduto o ci si vada a spiaggiare come leoni marini sul bagnasciuga di una più o meno esotica località di mare difficilmente avremo modo di stare lontani dai classici tormentoni musicali. In attesa di scoprire quale sarà il brano virale di questa estate 2015 ci si tuffa in un paio di album di cui si consiglia l’ascolto o per il quale varrebbe la pena dedicare un po’ di attenzione.
Il migliore di questi ultimi mesi (e, insieme a Sufjan Stevens, forse dell’anno) è il disco di Jamie XX: nel suo primo lavoro da solista e “in solitaria”, propone un’elettronica vibrante, capace di emozionare fino al midollo; dall’iniziale Gosh alla conclusiva Girl, il disco è un viaggio a 360°, senza esclusione di colpi, in suoni sintetizzati, tamarri il giusto (in alcune sue parti) e sognanti quanto basta. L’apporto dell’esperienza con the XX è fondamentale (non a caso Romy Madley Croft partecipa cantando brani), ma di sicuro non esaustiva. In Colour è un album che va al di là dell’esperienza da produttore fatta in XX e Coexist, e proietta Jamie su un palcoscenico in cui pochi potranno confrontarsi a questi livelli. Altro disco nato sotto un’ottima stella è quello dei Jaga Jazzist (Starfire), post-rock in pompa magna, barocco e ricco di rimandi al jazz; una serie di ingredienti che non si discostano dal percorso iniziale della band, ma che rilasciano un flusso sonoro sempre godibile (anche se sale la nostalgia per i più asciutti, minimali ed essenziali Tortoise). Alla voce graditi ritorni si possono citare i Faith No More (con Sol Invictus si tirano indietro le lancette dell’orologio di qualche lustro, ma il risultato finale non sa di formaldeide) e la coppia Nick Cave e Warren Ellis nella colonna sonora del film francese Loin Des Hommes. Convince il nuovo Ep di My Brightest Diamond, breve, ma intenso; lascia invece qualche dubbio la scelta dei Mumford & Sons, sebbene inevitabile, di abbandonare le chitarre acustiche e i banjo a favore di una dimensione più elettrica: una decisione improcrastinabile, ma che forse si poteva giocare meglio. Alla voce invece nuovi incontri si inserisce la tedesca Luiza.
Se ci si sposta poi sulla scena peninsulare, un discorso lungo andrebbe fatto su Appino, frontman e anima degli Zen Circus, al suo secondo album nel giro di tre anni: riconducendo il pensiero a una battuta o poco più, si potrebbe dire che gli amanti storici della band e i più “integralisti” de Il Testamento potrebbero interpretarla come una svolta “a perdere”, la direzione presa dall’artista pisano; Grande Raccordo Animale è un disco che spiazza, recupera in modo eccellente una tradizione ventennale di alternative rock senza farla sentire vecchia ed è un disco che nel suo essere “pop” riesce a seminare alcuni pensieri tutt’altro che banali. Averne di pop fatto così. Non fanno una piega i Cyborgs (sempre molto bravi), buoni i lavori di Movion e soprattutto Indianizer. Il “personale” tormentone estivo non può che essere Stormi di IOSONOUNCANE.
Ecco qui qualche ascolto:
Jamie XX, In Colour (full album)
Jamie XX, In Colour (full album)
il disco dei Jaga Jazzist, Starfire, è un bel disco, ma rapportato ai Tortoise è ancora altra cosa.
www.youtube.com/watch?v=0QpJbNW_JaI&list=PLw5VD5aXI9C9kkwpeKv1Ah0ngtl2BpkMJ
chi erano i Tortoise? Eccone un estratto di un loro live
www.youtube.com/watch?v=5sps7YxLeYM
Questo è il nuovo disco dei Faith No More, Sol Invictus
www.youtube.com/watch?v=aD1vWEui5Sg&list=PLpBpA_XC2PDBvYY5y4khqaamHSaeJ0Cne
Convincono Nick Cave e Warren Ellis, nella colonna sonora di Loin des Hommes,
e l'EP di My Brightest Diamond (qui una Electric Session di "Ce-ci est ma main").
La scelta elettrica dei Mumford & Son's era l'unica percorribile, ma capace di ripetere gli antichi fasti?
Mumford & Son's in versione elettrica
In Italia c'è Appino con il suo Grande Raccordo Animale, the Cyborgs sempre ottimi (qui con Extreme Boogie), mentre del territorio si consigliano Movion e Indianizer.
Il "singolo da ombrellone" infine è quello di IOSONOUNCANE, Stormi.