La Fiera del Bue grasso è cool, parola del “Guardian”

Anche quest’anno il quotidiano inglese "The Guardian" ha pubblicato la classifica delle maggiori tendenze "food" del 2015. Luoghi, persone, ristoranti e tutto ciò che può riguardare, a livello internazionale, il mondo culinario di quest’anno. Tra vintage e biologico, la moda riserva sorprese, senza mai sbilanciarsi troppo sul vero segreto del successo. E così una delle riviste che più è in grado di far tendenza, si concentra quest’anno sul mangiare sano, cui fanno da contraltare vincente le tradizioni popolari. In parole povere, per il "The Guardian", accanto ai templi sacri del mangiare vegetariano, da Parigi a New York, una delle tendenze gastronomiche di questo 2015 sarà… la "Fiera del Bue Grasso" di Carrù. Già, proprio l’appuntamento dicembrino che trasforma il paese "porta della Langa" in uno dei più importanti centri della zootecnia a livello nazionale. Una scelta che fa sensazione, è inutile negarlo. Anche perché l’Italia, in questa lista, è presente solamente due volte: una appunto con Carrù, l’altra con i vini Serragghia, realizzati a Pantelleria dal geniale Gabrio Bini. Insomma, per gli intellettuali inglesi la "Fiera del Bue grasso" è… cool. «Come la moda, anche il mondo gastronomico vive di tendenze – commenta il "Gambero Rosso" –, conosce le sue stagioni e vede sorgere (e tramontare) di continuo nuovi protagonisti. Poche sono le certezze inossidabili nel panorama della ristorazione internazionale, che fortunatamente ancora rende il giusto merito a vecchie glorie che hanno fatto la storia della cucina negli ultimi decenni; poi c’è il discorso territoriale – strettamente connesso al retroterra culturale – che porta alla ribalta prodotti pressoché sconosciuti fino all’attimo precedente, catapultati nell’olimpo gourmet, e battezza capitali del gusto in nuovi angoli del Pianeta». Come a dire che la notorietà può essere improvvisa ed effimera, ma va cavalcata. E per Carrù questi continui riconoscimenti non possono che essere un volàno importante, da sfruttare. «Many thanks – commenta il sindaco, Stefania Ieriti –! Ecco perché bisogna puntare all’internazionalità dell’evento! L’inserimento della nostra Fiera in questa prestigiosa classifica è una bella notizia, visto anche che, insieme ai vini di Pantelleria, siamo chiamati a rappresentare l’Italia, una sorta di connubio tra Nord e Sud. Non posso che esprimere la nostra soddisfazione, gratificazione, orgoglio, insieme all’incitamento per tutti a far sempre di più ! Work in progress!». Vedremo come andrà a finire. Di certo la Fiera del Bue grasso amplia i suoi orizzonti e chissà se il prossimo 17 dicembre, il paese si riempirà di gourmet inglesi…