Lotta all’amianto: a Mondovì apre un ufficio informazioni

A Mondovì apre uno sportello per seguire il tema dell’amianto. Un’iniziativa importantissima che nasce dalla sinergia fra l’Arasis (Associazione rischio amianto) e il Comune di Mondovì. Lo sportello si trova all’interno degli uffici comunali e sarà aperto il primo sabato di ogni mese a partire dal 7 novembre. Con due obiettivi: informare i cittadini sui rischi dell’esposizione e informare i privati e le aziende sulle pratiche di bonifica.
Quanto amianto c’è a Mondovì? Non si sa
Uno dei problemi più grossi sul tema della polvere mortale, è che i numeri sono invisibili. Non esiste un censimento dei tetti coperti in eternit, non si può sapere quanto amianto c’è ancora, né quanti danni ha fatto. È illegale, ma nessuno sa dove scovarlo. «L’Arpa ha fatto un rilievo aereo – spiega l’assessore Emanuele Rossi – che potrebbe consentire di individuare i tetti su cui presumibilmente c’è ancora dell’amianto, anche a Mondovì». L’ultimo report sui danni risale al 2001, poi la Regione bloccò il progetto di monitoraggio dello Spresal. Sebastiano Sampò ed Elio Sartorio, presidente e vicepresidente Arasis, spiegano: «Oggi non esiste un archivio unico dei casi di mesotelioma. La causa di questo tumore è nel 99% dei casi riconducibile all’amianto, eppure non esiste un database degli ex esposti».
Sportello informativo
Attraverso questo nuovo sportello i cittadini potranno chiedere informazioni sui rischi da esposizione, mentre privati o aziende potranno documentarsi sulle operazioni di bonifica. Il Comune consiglia di prenotare prima di recarsi allo sportello (0174.559211 – Arasis: 340.3953527). Lo sportello darà informazioni in campo sanitario lavorativo (fornendo i contatti con lo Spresal) o previdenziale. Per chi ha un tetto da bonificare, lo sportello fornirà informazioni sugli obblighi di rimozione, facilitazioni, pratiche edilizie e costi. Purtroppo, non sono previsti incentivi per rimuovere l’eternit dai tetti: «Per ora la Regione non ha stanziato nulla – commenta l’assessore Rossi –. Il Comune cercherà di capire se è possibile mettere a bilancio dei fondi per un sostegno, anche minimo, a chi lo toglie dalle coperture di case o capannoni».