Oggi ci siamo svegliati… in un altro mondo. Cioè nel mondo, ritenuto impensabile (fino a ieri), di Donald Trump. I sondaggisti hanno toppato ala grande, almeno nelle ultime ore precedenti il voto americano. La democrazia – pur con tutte le complesse articolazioni in USA – ha avuto la meglio, esprimendo dal basso un’indicazione che ha fatto leva su input che non si sono forse voluti decifrare con impietosa disamina.
Immaginando che l’improbabile non si sarebbe avverato. Invece è avvenuto. E gli States, che dovevano scegliere tra due candidati per nulla entusiasmanti (Hillary Clinton interpretava un potere consolidato, unitamente alle sue ombre personali, su cui tanti hanno voluto dire basta!), adesso dovranno sorbirsi la politica tutta da capire che Trump metterà in pista. E non possiamo neanche dire – banalmente – che sono affari loro. Perché il mondo è globale, è interconnesso, è interdipendente. E ce ne sarà per tutti. Dalla corsa agli armamenti, dal nazionalismo spinto, dalle chiusure verso la mobilità umana e sociale… agli snodi nelle varie aree calde del pianeta, sul terreno del terrorismo, nel confronto con Russia e Cina, sul piano ecologico, rispetto ai Paesi del terzo mondo… Gli Usa hanno i loro malesseri e le loro frustrazioni interne ed intestine che Trump ha intercettato, ma mostrano pure tante contraddizioni che si fanno tese e spigolose. Obama chiude otto anni che potevano essere più coraggiosi e più efficaci. E giustamente dice che domani è un altro giorno e che comunque il sole sorgerà ancora. Ci mancherebbe! Però ci si deve interrogare tutti su politiche e politici in questo tempo complicato. Ci sono ancora parole di valore, scelte di peso specifico, intuizioni coinvolgenti, progetti che conquistano… o ci si è appiattiti un po’ tutti nel grigiore, che alla fine non è mai il colore che la gente ama? Vedremo. Perché non basta la sorpresa di queste ore, ci vogliono nervi saldi, idee chiare, realismo che sappia di sogno praticabile, cambi di passo che riscrivano i connotati di un potere ormai percepito come ostile ed inaffidabile.