Folla a Magliano per vedere come funziona il “crematorio”

Eccolo il Tempio crematorio di Magliano Alpi. Svetta, in realtà poco visibile, di fianco al cimitero di Sottano ed è ormai pronto ad aprire i battenti e diventerà operativo passate le festività natalizie. I tempi del “forno della discordia”, quando il paese si trovò a dividersi sull’ipotesi di un progetto da più parti poco gradito, oggi sembrano essere lontani ricordi, almeno stando alla folla di persone che, sabato pomeriggio, non ha voluto mancare all’inaugurazione ufficiale di quest’opera. Un taglio del nastro senza contestazioni, a cui hanno presenziato in tanti, dal ministro Costa a rappresentanti della Provincia, Asl, Forze dell’ordine, Amministrazioni del Comuni limitrofi. C’era anche il parroco, don Jano Russo, per un momento di preghiera e la benedizione. Inevitabile la curiosità. Dopotutto il forno di Magliano è stato al centro di tante polemiche e il sindaco Bailo non si è tirato indietro parlando ai presenti, togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe nel ricordare i tempi delle proteste, quando il progetto era stato fortemente contestato, soprattutto per le ripercussioni di tipo ambientale. Sono passati più di tre anni, tra accuse, attacchi tra maggioranza ed opposizione, accesi Consigli comunali, incontri, ricorsi al Tar, denunce, querele, assoluzioni. In mezzo ci sono state anche le elezioni, con la sonora vittoria del sindaco Marco Bailo, che sulla questione non hai mai fatto marcia indietro ed oggi si gode il suo successo.
Il direttore dell’impianto, dr. Alessandro De Rosa, non ha problemi a spiegare nei dettagli il suo funzionamento, dal momento dell’accoglienza della salma a quello del commiato, dalla cremazione alla raccolta delle ceneri, al meccanismo di filtraggio. «Pensare ad un tempio per le cremazioni – dice – ha sempre un certo impatto. Non nego che anche a Piscina, all’inizio, abbiamo avuto persone contrarie, ma con il tempo hanno capito come lavoriamo. L’idea di un camino che sputa fumo nero e cenere sui tetti delle case è un’immagina da film di Dario Argento: qui l’unico fumo che si intravede, al mattino, è vapor acqueo. Le nostre emissioni sono controllate periodicamente da Enti preposti».
«Nel giro di pochi anni – spiega De Rosa – il numero delle persone che decidono di farsi cremare è in grande aumento. E su queste percentuali influisce senz’altro la presenza di un tempio crematorio nelle vicinanze. La distanza è un deterrente: abbiamo riscontrato che, nelle zone dove è attivo un impianto, il numero di cremazioni è in aumento costante». E una conferma arriva dai rappresentanti di Onoranze funebri presenti all’inaugurazione che hanno approfittato del momento per chiedere informazioni ed avviare future collaborazioni.