Un fumetto nel web: “Black Rock” di Sicchio, Vanni e Segala

Negli scorsi numeri della rubrica, avevamo iniziato a parlare dei più interessanti webcomics italiani che si possono agevolmente trovare gratis in rete partendo dai vincitori del Premio Micheluzzi 2017, come Zerocalcare (vincitore assoluto) e Aqualung della Coldcove (vincitore per il webcomic). Ci sono altri nomi che si possono ricavare dai Micheluzzi, e saranno magari oggetto di prossime puntate: ma ci piace oggi ricordare il recente vincitore del premio per il webcomic indetto dalla rivista online di fumetto "Lo Spazio Bianco", che ha visto una netta affermazione di Black Rock della Wilder (vedi qui), che porta a casa tutti i premi per la sua categoria: fumetto italiano, editore (la Wilder, nel suo complesso), sceneggiatore (Davide Sicchio), disegnatore (Jacopo Vanni) e colorista (Francesco Segala). Il premio al webcomic umoristico va invece a Cavalier Inserviente di Mammaiuto! (che potete leggere qui).
Per quanto riguarda Black Rock, potete leggere qui
gli episodi, giunti attualmente al quarto episodio. La storia è un western con elementi sovrannaturali e distopici, e - al di là dell'esigenza di non fare spoiler - finora non ha scoperto del tutto le sue carte, come giusto, contribuendo a creare un giusto clima di tensione. Non mancano accenni tra Lovecraft e King ("colui che sussurra tra i filari") a tratti, materia che Sicchio conosce bene, e che sta alle spalle di un altro suo lavoro notevole come "Kingsport", di cui ho parlato qui. Qui il rimando al lovecraftiano è ancor più una suggestione sfumata, un fatto di atmosfere più che di citazioni da un folklore tentacolare ormai fin troppo esplorato. In particolare, Sicchio mi pare uno degli autori di webcomic che maggiormente ha studiato con attenzione le dinamiche della nuova serialità americana, trasponendole nel webcomic (mentre altri, legittimamente, sono più legati alla tradizione fumettistica).
Le webseries a fumetti certo hanno lo svantaggio di non possedere dalla loro il movimento (come tutti i fumetti: il caustico e paradossale "il fumetto è un medium limitato" di Sclavi) ma hanno dalla loro la sintesi propria del medium (la famosa "closure" teorizzata da Scott McCloud), che permette una rapidità maggiore dell'episodio medio di Netflix e affini, a parità (a spanne...) di contenuto narrativo. Una nuova declinazione, dunque, che a fianco di una parallela evoluzione del fumetto cartaceo (sempre più legittimato nel salotto buono della letteratura), può garantire il continuare della fortuna di una forma d'arte che troppi, a volte, danno troppo presto per superata.