Un fumetto in edicola: Mercurio Loi di Alessandro Bilotta

Nelle puntate scorse abbiamo visto come biblioteche e internet siano una risorsa preziosa per formarsi una cultura fumettistica. E continueremo a farlo. Però, oggi non potevamo non cogliere l'occasione per segnalarvi l'uscita di una nuova interessante collana Bonelli, apparsa in edicola il 23 maggio 2017. Si tratta di Mercurio Loi, personaggio che Alessandro Bilotta ha creato nella collana Le Storie coi disegni di Matteo Mosca. I due sono autori anche di questo numero, con cui Mercurio diviene una serie autonoma, affiancati dai colori di Francesca Piscitelli. La copertina è invece di Manuele Fior, nome importante del fumetto d'autore contemporaneo. Un fumetto a colori, la novità degli ultimi anni in casa Bonelli, che a colori ha di recente proposto la fantascienza degli Orfani e il mystery del giovane Martin Mystere. Qui siamo in un altro ambito ancora, per quanto non manchino vicinanze a Mystere e Dylan Dog (specie per la comune derivazione dall'immaginario holmesiano, per quest'ultimo). Mercurio Loi è infatti un accademico, cultore di scienze esoteriche e iniziato, che si improvvisa detective nella Roma papalina di inizio '800 (dovremmo essere nel 1825, per la precisione) per contrastare oscure minacce che si addensano su questo "futuro passato". A parte il comune uso del colore (che fa inevitabilmente salire il prezzo a 4.90 euro), la serie si distingue dalle altre due nuove serie a colori Bonelli per la proposta: se Orfani puntava direttamente al pubblico più giovane, Martin Mystere era soggetto a una operazione di restyling per riproporre un prodotto molto valido ma ormai un po' datat ai più giovani, oltre che ai suoi lettori tradizionali. Mercurio Loi, invece, è un fumetto nuovo, ma pensato per un pubblico mediamente colto e, di base, non giovanissimo, nonostante l'elemento del colore: la trama è intrigante ma complessa, l'azione presente ma non frenetica. La cosa si riflette quindi anche nella colorazione (oltre che sul disegno, classico, e sulla gabbia, tipicamente bonelliana): se Orfani si basava su un contrasto emotivo forte tra rossi e blu, se il nuovo Mystere gioca su colori vivaci senza una netta predominanza cromatica, qui si alternano i toni del giallo e del blu scuro, giorno e notte di una Roma meravigliosa e barocca. Tra complotti, sette esoteriche e oscure minacce che gravitano sulla testa di Mercurio, l'opera avvia un affresco complesso e affascinante, che è ancora presto per giudicare: comunque, almeno questo primo numero è un acquisto quasi obbligato per l'appassionato di fumetto seriale.