«Io non ho avuto paura ad annunciare la Giunta. Gli altri sono davvero il cambiamento?»
Al primo turno siete arrivati al secondo posto: dovete recuperare il 17%, quasi 1.800 voti. Puntate a convincere nuovi elettori? Credete sia possibile che qualcuno “cambi idea” e, se sì, che appello fate a questo elettorato? Annuncerà la Giunta prima del voto?
«Il ballottaggio è una nuova sfida in cui si riparte da zero a zero. Ora non contano più le liste, contano le persone, i due candidati, ma conta anche dimostrare in piena trasparenza la volontà vera di cambiare e rinnovare. Io lo faccio presentando la Giunta (la trovate nella pagina precedente, ndr). Il vero e qualificante elemento in più di questo ballottaggio. Mondovì merita una squadra di governo seria, capace, competente. Pensiamo sia un atto di trasparenza. Abbiamo sempre manifestato la volontà di un profondo rinnovamento, non di facciata e a parole, e oggi lo facciamo concretamente».
L’affluenza è stata bassissima. Come se lo spiega? Prevede che al secondo turno calerà ancora?
«Indubbiamente il dato più significativo che emerge dal primo turno elettorale è che 4 monregalesi su 10 non sono andati al voto. Un aspetto che deve far riflettere tutti, i cittadini si sentono ormai distanti e non rappresentati in particolare dalla politica nazionale che ha scavato un solco con gli elettori. In queste settimane passate a dialogare con i monregalesi, ho colto che c’è un gran bisogno di interlocutori presenti e disponibili. Voglio fare un appello a tutti gli elettori: il 25 giugno non mancate al voto».
Lo scenario al ballottaggio di oggi, liste alla mano, non è poi molto diverso da quello del ballottaggio di 5 anni fa – l’unica eccezione è “Mondovì Oltre” che è in un’altra coalizione ‒: eppure questo non spiega il crollo dei risultati di alcune liste. Al ballottaggio però pesa moltissimo la “faccia”, il candidato. Su che carte punta per recuperare e vincere?
«Una chiave di lettura del voto evidenzia che sono andati alle urne quasi esclusivamente le persone contattate dai tanti candidati consiglieri. La coalizione più numerosa ed eterogenea è stata premiata perché ha messo insieme ben 128 candidati in liste sia di sinistra che di destra camuffate da civiche. Con singolari “salti della quaglia”: non solo Mondovì Oltre che vede al suo interno ben 3 consiglieri di maggioranza uscente, ma anche Ideali in Comune (con il presidente del Consiglio e un ex assessore del passato) e Mondovì Unita, in pratica l’ex Udc con due ex consiglieri. Alla faccia del tanto sbandierato cambiamento. Al ballottaggio ci presentiamo con grande ottimismo e consapevoli di potercela giocare fino in fondo».
Ci dica: una ragione (si intende: politica) per votare Garello e non Adriano al ballottaggio; un pregio che la sua Amministrazione avrebbe, rispetto a quella dell’altro candidato; un difetto che lei vede nell’eventuale Amministrazione altrui e che invece la sua non avrebbe mai.
«I monregalesi scelgano la trasparenza di chi si propone in coerenza senza nascondersi dietro una facciata civica e di chi dimostra di volere il vero rinnovamento. Non ho tessere di partito, sono lontana dagli interessi di parte e dai poteri forti dei soliti noti; mi propongo sin d’ora con grande chiarezza e con una squadra qualificata. Non è mia abitudine esprimere giudizi sugli altri, ma faccio fatica ad immaginare come possa funzionare un’Amministrazione fatta da così tante anime eterogenee. Non mi stupisce che il mio avversario non sembri intenzionato a comunicare la sua Giunta: avrà difficoltà ad accontentare le tante, troppe liste e a dimostrare il cambiamento finora solo annunciato a parole?».