Quando Ayrton Senna sgommava sulla pista kart di Mondovì

Quando è stato inaugurato, all’inizio degli anni ’60, era un impianto all’avanguardia, uno dei pochi circuiti in Italia dedicato allo sport del karting. Il circuito di Mondovì ha attraversato cinquant’anni di storia, molti dei quali con un ruolo da protagonista sulla scena nazionale, e tutt’ora continua a rappresentare un punto di riferimento per gli appassionati di motori del monregalese. Qui ad inizio anni Ottanta sgommava anche Ayrton Senna che stava imparando a diventare leggenda. Il pilota brasiliano impressionò tutti e in qualche archivio esiste una foto originale del pilota brasiliano a Mondovì, al momento irreperibile. Su un tracciato che è un perfetto compromesso tra difficoltà tecnica e velocità: è lungo 670 metri e largo 6, ed è tortuoso, ricco di curve difficili da interpretare. Lo confermano Andrea Borgna e Dario Lanza, frequentatori abituali di questa pista, che incontriamo al termine di una corsa di allenamento: «Questa è una pista molto tecnica e molto difficile: - dice Borgna - tante, tante curve in poco spazio e piuttosto complicate da affrontare. In un giro si cambia ben 34 volte, tra salire e scendere di marcia. Nonostante questo è abbastanza veloce: qui si riescono a toccare al massimo i 110 kmh. È una pista da cui si impara moltissimo: quando si riesce a girare veloce qui, altrove si ha una marcia in più». In passato a Mondovì si sono disputate competizioni importanti del karting, di caratura nazionale o internazionale e sono passati tanti giovani, che poi avrebbero fatto grandi cose come Senna appunto. Da qualche anno a questa parte il circuito è un po’ passato in secondo piano rispetto ad altri impianti sportivi del monregalese: se ne parla meno, anche perché ci si corre solo per passione o allenamento. «Oggi qui non si svolgono più eventi ufficiali – racconta Santina di Tullio, che si occupa delle strutture del circolo e del bar – l’impianto è frequentato da tanti amatori e da atleti che vengono qui per allenarsi. Oltre ai Go-kart corrono le minimoto; in passato abbiamo anche organizzato delle piccole gare per i soci». Il circuito, ancora di proprietà della famiglia Giuggia, è affidato al Karting Club Mondovì, presieduto da Roberto Tino, Beppe Faccia e da Luca Cavallo. «Abbiamo rilevato la vecchia pista per passione: eravamo tutti e tre piloti e appassionati di motori e ci dispiaceva che il circuito di casa nostra, che ha anche un valore storico, rimanesse chiuso e inutilizzato. – racconta Luca - Quando lo abbiamo riaperto non c’era più nulla: per alcuni anni era stato sfruttato come campovolo dai paracadutisti. Abbiamo effettuato subito un grosso lavoro di manutenzione, facendo stendere un nuovo manto d’asfalto e qualche anno dopo siamo nuovamente intervenuti, facendo posare in corrispondenza delle curve uno strato di materiale speciale, resistente all’attrito, lo stesso che si usa per le piste degli aeroporti. Oggi è un circolo ACLI. Possono sfruttarlo i soci del circolo per allenarsi, imparare o semplicemente divertirsi. L’attività che si svolge in questo momento è amatoriale: non si corrono più competizioni ufficiali. Qui è difficile programmare investimenti, ora come ora: considerando anche che lo gestiamo per pura passione l’obiettivo è tenere viva la pista il più a lungo possibile».
Ayrton fenomeno vero
Ayrton Senna ha corso per la scuderia milanese Dap dei fratelli Parilla dal 1978 al 1982. Partecipò al campionato mondiale di kart senza mai riuscire ad aggiudicarsi il titolo. Uno dei suoi segreti come pilota di kart era l’uso della tecnica del blocco del carburatore, nota a tutti i corridori, ma che lui usava con particolare perizia. Riusciva ad applicarla quando voleva, anche nelle curve più difficili, affrontandole talvolta con una mano sola sul volante