La sfida di aprirsi agli altri, a dispetto di tutto
Forse di certe figure preziose e pungolanti ci si accorge appieno solo nel momento in cui non ci sono più, e resta una loro eredità che interpella. Una di queste testimonianze da evidenziare è quella di Bruno Volpi, 80 anni, spentosi nel Tortonese l’altro giorno, protagonista, da laico credente senza timori riverenziali, sempre sul pezzo, un po’ radicale evangelicamente parlando, molto esigente, determinato, coraggioso, anti-conformista, dentro la Chiesa ma senza sconti. Con la moglie fu un pioniere rappresentando la prima coppia di missionari laici in Africa già nel ’63 con il Concilio in corso. E poi nei primi anni ’80 nella Milano guidata ecclesialmente dall’appena arrivato arcivescovo card. Carlo Maria Martini, dette vita ad un’esperienza inedita, allestendo una comunità di famiglie con i gesuiti a Villapizzone nella periferia milanese appunto, provando a praticare parole chiave come apertura, solidarietà, accoglienza, condivisione… facendo sul serio, cioè arrivando alla comunione dei beni, ad un allargamento di responsabilità verso tutti, ad una presa in carico con rispetto e generosità di chi si aggrega nella rete comunitaria… L’Associazione “Mondo di comunità e famiglia” nata dalle intuizioni di Bruno Volpi conta 35 comunità e 45 gruppi di condivisone in Italia, scommettendo tutti su un legame forte tra nuclei familiari che fanno rete, in tanti modi, sostenendosi con la preghiera, condividendo problemi ed urgenze, aprendosi ancora di più agli altri ed al territorio, indicando una direzione di marcia…
Figura di testimone dal basso, in mezzo alle situazioni. Bene Luciano Moia su “Avvenire” ha ricordato di Bruno Volpi alcune battute emblematiche, citando i proverbi che gli davano maggiormente fastidio: “Chi fa da sé fa per tre” e “Poca brigata vita beata”. Li aveva bocciati come idiozie, preferendo almeno “L’unione fa la forza”. Tutto impegnato, cocciutamente, a ricordare la vocazione umana e cristiana ad aprirsi all’altro, a non rinchiudersi mai nel proprio orticello, a mettersi in discussione rispetto a nuove emergenze, imparando dai fratelli e dalle sorelle, ascoltando tutti, costruendo relazioni e ponti, uscendo al largo, stando nella mischia… Insomma un tracciato che vale. Per davvero. Vissuto sulla propria pelle. Credibile.