La magia dei Baustelle a Bra

Dopo il successo del 2016, il festival Attraverso ha riservato grandi sorprese anche quest’anno. Numerosi gli eventi della kermesse nelle province di Cuneo, Alessandria e Asti.
L’8 settembre, il palco braidese ha ospitato i Baustelle, gruppo indie-rock proveniente da Montepulciano attivo da più di vent’anni, che avevamo dimenticato al festival Mi aMi di giugno.
Il luogo del concerto rende la serata ancora più speciale. Si tratta del parco della Zizzola, una perla incastonata in mezzo al verde, all’apice del colle più alto della città di Bra. Sulla scena, una grande insegna col nome della band (che ricorda il font già usato dai Bauhaus trent’anni fa) sovrasta gli strumenti. Fin dalle prime note stupiscono la bravura dei musicisti (ben nove sul palco) e la raffinatezza degli arrangiamenti dei pezzi. La prima parte dello spettacolo è dedicata alla loro ultima fatica discografica, L’amore e la violenza, uscito il 13 gennaio di quest’anno per Warner. Love, Il Vangelo di Giovanni, Amanda Lear, Betty, Eurofestival, Basso e batteria, La musica sinfonica, Lepidoptera, La vita e Ragazzina si succedono rapidamente nella scaletta, evocando le atmosfere anni ’80 tanto care al Battiato della Voce del Padrone e di Mondi lontanissimi. È poi il turno dei brani storici. Charlie fa surf, che rilegge l’opera di Maurizio Cattelan e la musica dei Clash, Un romantico a Milano e La moda del lento rapiscono l’attenzione dei fan della prima, riportando alla mente quello che il gruppo è stato nei suoi precedenti stadi evolutivi.
Fra le canzoni proposte non possono mancare due cover cui la band tiene particolarmente. La prima è Bruci la città, scritta dallo stesso Francesco Bianconi (la voce maschile dei Baustelle) e portata al successo da Irene Grandi dieci anni fa. Alla Zizzola la canta proprio Bianconi, accompagnato solo dal piano e dalla voce del pubblico. La seconda cover è Velouria, brano dei Pixies tratto dall’album Bossanova.
Si arriva velocemente alle note finali del bis. Dopo un brano inedito, Veronica n. 2, il finale spetta alla famosa Canzone del riformatorio. Il successo (meritato) del concerto lo consegna alla memoria degli eventi più belli dell’estate, che è, come ci ricordano i Baustelle, la stagione dell’amore e della violenza.