Alberghiero: fumata nera a Roma, la soluzione sperata dal “Giolitti” non c’è
L'Alberghiero ci sperava, che fosse la volta buona. Tanto da tentare un viaggio fino a Roma, nell'ufficio del sottosegretario del MIUR
(Ministero dell'Istruzione) Salvatore Giuliano, del 5 Stelle, che la preside del "Giolitti" conosce personalmente perché è stato un collega ma che era assente all'incontro. Invece la sentenza per Donatella Garello è che la vecchia sede dell'Alberghiero "non è tecnicamente recuperabile". O comunque, non ai costi che la Provincia può sostenere: è quanto ha ribadito il presidente Federico Borgna, che era a Roma assieme alla dirigente scolastica e al sindaco Paolo Adriano. Ma la delusione della Garello è doppia: perché oltre a dover rinunciare al recupero delle 20 aule a fianco della frana, ora c'è anche la consapevolezza che la nuova scuola, che si costruirà all'Altipiano, potrebbe non essere destinata all'Alberghiero perché è troppo piccola. Se così sarà, il "Giolitti" è costretto a rassegnarsi: l'Alberghiero fra qualche anno verrà trasferito nell'attuale sede del "Baruffi" (che verrà spostato all'Altipiano) mentre cucine e laboratori resteranno in piazza IV Novembre.
La nuova scuola costerà 7,8 milioni di euro e, come detto, non sarà a Piazza ma all'Altipiano: sul terreno incolto che sta alle spalle del palazzo dell’ex SIP, all’angolo fra via Piemonte e via Dante. Sarà un edificio a quattro piani capace di ospitare fino a 750 allievi. Avrà una palestra, spazi per laboratori o aule tecniche, ovviamente uffici e aula magna. Metà del costo sarà a carico della Regione Piemonte: una cifra che l’assessore Pentenero ha confermato in diverse occasioni, a voce e per iscritto (lo ha anche ribadito rispondendo a un’interrogazione del Movimento 5 Stelle), ma che al momento non risulta stanziata in nessun bilancio, mancando ancora la fase esecutiva del progetto. E questo dettaglio, considerati i tempi che corrono (e le elezioni del 2019) per qualcuno è un punto interrogativo piuttosto grande. La cifra restante sarà coperta parzialmente da un contributo della Fondazione CRC (1,2 milioni di euro), a cui si devono sommare 2,3 milioni a carico della Provincia di Cuneo. Soldi che però, per ora, non si sa dove prendere.
Resta la speranza del recupero della Cittadella sabauda, da trasformare in un "campus del gusto" - di recente è nato anche un Comitato che avrebbe già raccolto centinaia di firme a favore del'idea. Ma è una mera ipotesi, su cui per ora non esiste neppure un progetto di massima e che richiederebbe anni prima di concretizzarsi.