Artigiano di Mondovì riceve una mano bionica
Guido Basso, artigiano edile 58enne di Mondovì, che lo scorso dicembre ha perso la mano destra a causa di un incidente, mentre tagliava la legna. Questa primavera ha deciso di rivolgersi all’Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino per l’applicazione di una protesi bionica di ultima generazione. L’azienda torinese è una delle poche realtà accreditate in Italia per l’applicazione degli arti bionici e la scelta di Guido è ricaduta sulla BeBionic, una mano mioelettrica poliarticolata.
«Stavo tagliando la legna per il camino, una di quelle cose che ho sempre fatto in automatico da tanti anni. Ero con un mio amico e stava andando tutto come al solito, quando improvvisamente è accaduta la disgrazia: la mia mano destra è rimasta schiacciata da un ramo». Tutto è successo in una manciata di secondi: «Trovandomi in un bosco, l’unico modo per i soccorsi era di venire in elicotter” – racconta il signor Basso – Durante l’attesa, il mio amico ha usato la propria cintura per frenare l’emorragia. Poi, fortunatamente, è arrivato l’elisoccorso che si è posato a circa cinquanta metri di distanza da me. Purtroppo i medici hanno dovuto procedere all’amputazione della mano, che comunque si era già quasi completamente staccata all’altezza del polso». Per Guido si è trattato indubbiamente di un avvenimento sconvolgente, il momento più duro della sua vita, ma dal quale è riuscito a non farsi abbattere.
La mano “BeBIONIC”
In primavera Guido Basso decide di rivolgersi all’Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino per l’applicazione di una protesi bionica di ultima generazione e la scelta ricade sulla BeBionic, una mano mioelettrica poliarticolata. La struttura della protesi di avambraccio, realizzata in fibra di carbonio per ridurre al minimo il peso, è stata costruita interamente dall’Officina e funziona con il comando mioelettrico della mano (il motorino viene attivato attraverso la contrazione muscolare). Unendo l’avambraccio con la tecnologia della BeBionic, Guido può comandare 14 schemi di presa differenti: mangiare, trasportare borse, aprire porte, accendere le luci e scrivere al computer, etc. I motori individuali in ogni dito consentono di controllare in modo preciso la mano e afferrare oggetti in modo naturale e coordinato. La velocità proporzionale permette un controllo preciso anche dei movimenti più delicati.
Una nuova vita
La ASL di Mondovì Cuneo ha contribuito a pagare in parte la protesi applicata da Officina Ortopedica Maria Adelaide, versando una cifra pari a 15.000 euro su un costo totale di 40.000 euro: “Sicuramente avrò bisogno di fare parecchia pratica – continua Guido – Ma non vedo l’ora di conoscere tutte le funzionalità di questa ‘nuova’ mano”. La protesi poliarticolata lavora in modo intuitivo e preciso ed offre molti vantaggi nella vita quotidiana, insieme ad un elevato livello di indipendenza. “È una sensazione molto particolare. Devo ammettere che mi sento un po’ bionico! È bello sapere che a partire da oggi potrò contare nuovamente su entrambi gli arti, anche se devo ancora capire come sfruttare al meglio le prese”.