L’addio a p. Bernardo Boldini, già priore, nella comunità monastica ai Boschi
Alla presenza di numerosi fedeli, amici del Priorato trappista cistercense “Madonna dell’Unione” ai Boschi di Monastero Vasco, giovedì mattina, con la liturgia esequiale presieduta dal vescovo di Mondovì mons. Egidio Miragoli e concelebrata da una ventina di sacerdoti e da monaci giunti dall’Abbazia di Tamiè in Alta Savoia, si è dato all’addio cristiano a p. Bernardo Boldini, bresciano, spentosi martedì mattina, all’età di 89 anni. Provenendo dall’Abbazia delle Tre Fontane in Roma nel ’77, affiancò dom Domenico Turco, nell’avviare la comunità monastica dei Boschi a Monastero Vasco, di cui nel tempo - divenuta Priorato - fu anche priore. Con licenza in teologia alla Gregoriana, p. Bernardo è stato una presenza di valore nella comunità cistercense - ora affiliata all’Abbazia di Tamiè come Priorato maggiore - a Monastero Vasco. Autore di numerosi libri i di spiritualità, di teologia, di meditazione, ha seminato la Parola di Dio con grande convinzione e altrettanta profondità.
“Celebriamo l'esodo da questo mondo di padre Bernardo - ha detto il vescovo nella celebrazione dell’Eucaristia -, celebriamo la morte cristiana, porta verso l'eternità e l'incontro con Dio. Consegnando nelle mani di Dio Padre l’anima di questo nostro fratello, la sua vita di cristiano e di monaco, diciamo grazie per la sua lunga testimonianza di fede e di preghiera nella nostra Chiesa monregalese. Egli è stato qui fin dagli inizi, fondatore insieme con padre Domenico Turco di questo particolare monastero, e qui ha concluso il suo cammino di discepolo del Signore, seguendolo fino alla croce, nel mistero della sofferenza e della malattia finale. Come sappiamo la via trappista trae origine dalla tradizione di vita evangelica che ha trovato espressione nella Regola di San Benedetto, secondo l’impronta particolare impressa dalla tradizione cistercense, in particolare da S. Bernardo di Chiaravalle. Anche questo monastero, si rifà pertanto a questa tradizione spirituale. E tuttavia, questo luogo nacque nel post Concilio come risposta a un'esigenza avvertita entro la comunità trappista delle Tre Fontane in Roma: il desiderio di una forma nuova, caratterizzata dalla semplificazione della vita monastica, a partire dalle strutture e dall'organizzazione della comunità stessa. Fu un inizio non facile, che padre Bernardo ha condiviso e supportato; successivamente la sua presenza e la sua personalità hanno indubbiamente caratterizzato questo luogo di fraternità, di preghiera e di contemplazione”.
La salma di p. Bernardo è stata posta sottoterra, nel piccolo cimitero annesso al Priorato.