Ceva: al posto della Polstrada un ufficio della Questura?
Ceva: al posto della Polstrada un ufficio della Questura?. Il Piemonte unito chiede più rispetto per il territorio dopo la notizia della chiusura della Polstrada di Ceva. Martedì una nutrita delegazione di sindaci della Valtanaro, guidati dal primo cittadino cebano, Vincenzo Bezzone, insieme ai sindacalisti Siulp e Sap, è stata ricevuta a Torino dal presidente della Regione, Alberto Cirio. Un incontro che tutti definiscono positivo e che, in un certo senso, riaccende un po’ le speranze.
Ceva: al posto della Polstrada un ufficio della Questura?
Se la possibilità di vedere mantenuto aperto il Distaccamento della Polizia stradale sembra svanita, ora viene messa sul tavolo una nuova proposta da presentare a Roma: aprire a Ceva un ufficio alle dipendenze della Questura. In pratica un distaccamento che si occupi di pratiche quali passaporti, migranti, porto d’armi… e che sia in grado di ottimizzare costi e spazi. Un’idea che è stata recepita dal governatore Cirio, in attesa che vengano messi nero su bianco cifre e dati. «Ho voluto incontrare in Regione i sindaci, i rappresentanti dei sindacati e i consiglieri regionali del territorio perché non accetteremo l’ennesima scelta che penalizza il Piemonte – ha commentato Cirio –. La Regione è disponibile a fare la sua parte per impedire le chiusure di presidi di sicurezza importanti per il nostro territorio. Andremo a Roma per presentare questo progetto al Ministero. Meritiamo di essere ascoltati».
«Prepareremo un dossier da presentare di persona al Ministero – dice il sindaco di Ceva, Vincenzo Bezzone –. Ci recheremo con la nostra proposta a Roma insieme al presidente della Regione. Le tempistiche non le sappiamo ancora. Nell'incontro a Torino, Cirio ci ha mostrato di conoscere bene le esigenze del nostro territorio e l'importanza di Ceva come luogo strategico. Ha ribadito come i collegamenti in una zona di confine interregionale come la nostra, siano fondamentali. Mi preme sottolineare un concetto molto importante: la nostra ferma posizione non è legata a vantaggi economici che derivano al Comune dalla locazione della sede al Ministero. Questo deve essere ben chiaro, infatti non mancano realtà interessate a subentrare. La nostra lotta riguarda solo il mantenimento di un importante presidio territoriale. È nostra intenzione, inoltre, se ci sarà il servizio proposto, di intervenire anche economicamente in collaborazione con la Regione e altri Enti locali».
Un ordine del giorno in Consiglio provinciale
Anche la Provincia di Cuneo si muove a sostegno della Polstrada di Ceva, con un ordine del giorno, con il quale si impegna a manifestare, presso il Ministero dell’Interno, l’esigenza di mantenere operativo il distaccamento cebano, richiedendo altresì di provvedere ad un’integrazione del personale, ad oggi insufficiente a poter garantire le pattuglie previste e richieste. Inoltre invita il Ministero, alla luce della conformazione geografica del territorio in questione e della tipologia di servizio reso sullo stesso, a considerare l’ipotesi che detto distaccamento possa acquisire lo status di presidio di pubblica sicurezza, in modo tale da poter valutare l’insediamento futuro di uffici amministrativi della Questura, al fine di garantire un più ampio spettro di intervento ed una maggiore utilità per la collettività.
«Il distaccamento della Polstrada di Ceva rappresenta un fondamentale presidio di sicurezza e controllo per un vasto territorio, costituito dalle Valli Cebane, dalla Val Tanaro e dalla Langa, che rappresenta uno snodo di vitale importanza anche per quanto concerne i collegamenti viari interregionali tra Piemonte e Liguria – si legge nel documento –. L’operato posto in essere in questi anni dal personale del distaccamento di Ceva è stato oggetto di apprezzamento dai cittadini e dalle Pubbliche Amministrazioni del territorio, sia per quanto concerne l’attività ordinaria che, in particolar modo, per quanto riguarda il prezioso supporto fornito dalla Polstrada durante le calamità e gli eventi eccezionali che più volte hanno colpito il territorio Cebano nel recente passato. Al netto della soppressione in discorso, l’organico della Polizia Stradale di stanza in Provincia necessita già allo stato attuale di un significativo rafforzamento, alla luce anche della notevole estensione territoriale della Provincia di Cuneo che, come noto, è caratterizzata dalla presenza di molte zone montane e di confine. Tale ventilata soppressione implicherebbe il venir meno di un ulteriore servizio per i cittadini che scelgono di vivere e lavorare in aree periferiche, aumentando ulteriormente il divario con i servizi offerti a chi, invece, si stabilisce in più grandi realtà territoriali».
LA POLSTRADA DI CEVA CHIUDE - LEGGI QUI
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