Coronavirus: anche la Croce Rossa di Mondovì al lavoro
Coronavirus: anche la Croce Rossa di Mondovì impegnata
per il trasporto degli astigiani contagiati
Sono rientrati nella notte il pulmino e il fuoristrada della Comitato CRI di Mondovì, che sono intervenuti in appoggio al pullman della Cri del Centro polifunzionale di Settimo Torinese, per il trasporto da Alassio ad Asti dei pensionati, in vacanza, in isolamento nell'albergo dove dovevano trascorrere la vacanza, che ieri nel tardo pomeriggio hanno potuto far ritorno alle loro case.
«La richiesta di mettere a disposizione i mezzi - spiega Lina Turco, presidente del Comitato CRI di Mondovì - ci è stata fatta dalla Sala Operativa regionale di Croce Rossa e abbiamo subito risposto positivamente. Per questo devo ringraziare i Volontari che si sono dati disponibili, per cui poco dopo la chiamata eravamo pronti alla partenza».
I due mezzi con due autisti e il responsabile dell'emergenza, Fausto Pettavino, hanno quindi raggiunto Alassio, dove hanno provveduto - dopo aver indossato le tute anticontaminazione - al trasbordo delle persone. Il pulmino della CRI di Mondovì ne ha prese in consegna otto, risultate negative ai test di isolamento fiduciario e sempre con l'autista coperto dalla stessa tuta ha iniziato il viaggio, con il fuoristrada e gli altri due volontari a fare da guida per la destinazione. Viaggio che si è concluso nelle località dell'astigiano di residenza degli appartenenti al gruppo, poi posti in isolamento fiduciario domiciliare.
Sul pullman più grande della CRI dei Settimo Torinese hanno viaggiato invece 22 persone, tutte portate ai rispettivi domiclii, con analogo provvedimento. I due mezzi coi tre volontari hanno infine raggiunto Settimo Torinese, sede del Centro operativo della CRI, da dove, dopo essere stati sottoposti alle diverse operazioni di disinfezione, hanno fatto rientro a Mondovì.
Sempre da Mondovì, altri due volontari stanno svolgendo servizio all'aeroporto di Torino Caselle, per il controllo col termoscanner dei passeggeri in arrivo e partenza dallo scalo.
IL PUNTO DEI CASI PROBABILI IN PIEMONTE
Sono una quindicina, attualmente, le persone positive al Coronavirus. Per tutte, tranne per il 40enne torinese ospedalizzato all'Amedeo di Savoia (al momento l’unico caso conclamato) c’è attesa per l'esito delle controanalisi che verranno effettuate dall’Istituto superiore di Sanità, che potrebbero anche certificare la negatività. Ad essi si aggiungono le 32 persone reintarate in serata ad Asti da Alassio con due pullman, uno per quelle risultate negative alle analisi e un altro con quelle positive e asintomatiche (una ventina in totale). Tutte verranno comunque messe in isolamento domiciliare, sotto stretta sorveglianza attiva dell’Asl. Gli altri quattro astigiani sono stati invece dimessi dall'ospedale San Martino di Genova: per loro è ormai passata la fase più acuta della malattia e verranno portati nelle loro abitazioni con obbligo di isolamento. L'assessore alla Sanità precisa che sono state già effettuate tutte le indagini epidemiologiche e che c'è la certezza che tutti i nuovi contagi sono riconducibili al focolaio lombardo. Non c'è un focolaio piemontese.
Resta immutato il numero dei ricoverati: 1 a Torino, presso l’Amedeo di Savoia, 3 al Cardinal Massaia di Asti e 3 al Maggiore della Carità di Novara. Nessuno in terapia intensiva.
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