Controlli per la sicurezza di tutti: signora ringrazia il vigile e gli regala il pranzo
In prima fila nell’emergenza Coronavirus, pronti a monitorare la situazione paese per paese, 24 ore al giorno e sempre disponibili per informazioni o anche soltanto per “un po’ di sostegno” ai cittadini preoccupati, ci sono anche loro, i vigili della Polizia locale. Tra le tante notizie tristi che purtroppo ci giungono in questi giorni da ogni parte della penisola, spicca come un fiore la bella storia raccontata nei giorni scorsi da Elio Chiappa, ispettore di Polizia locale a Farigliano, sempre in prima linea quando c’è bisogno di lui. «È difficile combattere una guerra contro un nemico invisibile, inodore, incolore, ma tanto incisivo quanto aggressivo – spiega Elio –. Dal primo decreto del presidente del Consiglio, come Polizia locale abbiamo cercato di informare, istruire e far comprendere alla popolazione una situazione di emergenza sanitaria che probabilmente non ha precedenti negli ultimi 100 anni. Questa mattina (sabato 14 marzo) Farigliano è deserta. Durante i controlli incontro pochissime persone. Sono in coda di fronte agli esercizi di generi alimentari, con regolare distanza di sicurezza tra loro. I commercianti collaborano e lavorano, adottato le precauzioni di sicurezza in modo encomiabile, mantenendo un servizio prioritario ed indispensabile per la popolazione. Durante il mio servizio a piedi scambio due parole con tutti i commercianti e qualche avventore. La gente mi interroga; parecchi hanno ancora dubbi, nessuno si aspettava di vivere in questo ambiente surreale, con un “coprifuoco” così rigoroso. A mezzogiorno in piazza San Giovanni, durante le verifiche di alcuni conducenti di auto – prosegue Elio –, mi si avvicina a piedi una signora fariglianese, Irene. Ha appena terminato di fare la spesa e mi dona un pezzo di pizza e una barretta di cioccolato, dicendomi: “Non so se devi ancora mangiare, ma grazie per quello che fate”. Orgoglioso e commosso, battendomi il pugno sul petto, l’ho ringraziata di cuore. Ho voluto raccontare questo aneddoto, per essere vicino ed abbracciare virtualmente tutti i miei colleghi della Polizia locale d’Italia, tutte le Forze dell’ordine, le istituzioni e soprattutto i soccorritori sanitari, che in questo momento sono la forza e l’orgoglio italiano».