Decameron 51/Florentino e Fermina, un’epopea d’amore
Gli amori felici non sono così diversi dagli amori infelici. Ciò che li distingue è il lieto fine, ma è difficile pensare a un amore con il favore della sorte fin dal suo nascere e che senza passare attraverso tribolazioni e ostacoli possa essere considerato tale. Pensiamo a Renzo e Lucia: possono essere considerati un amore felice? Sì, visto che l’epilogo del romanzo li vedrà finalmente sposi. Ma come sarebbe stato l’amore dei due promessi se Don Rodrigo, la separazione e la peste non si fossero frapposti a loro? Gli amori felici sono dunque passati anch’essi attraverso l’infelicità da cui hanno attinto forza per giungere alla realizzazione finale. Si sa, la distanza e il tempo temprano la misura dell’amore, insieme a una buona dose di ostinazione. Questa combinazione di elementi mi ricorda il protagonista del romanzo di G. Garcia Marquez, che nel suo “L’amore ai tempi del colera” tra analessi e prolessi racconta di come Florentino si innamori di Fermina poco più che adolescente e intrecci con lei una relazione platonica, esclusivamente epistolare. E’ l’ inizio di una passione che non lo abbandonerà mai, nemmeno quando Fermina lo rifiuterà e neppure quando lei sposerà un altro. Ma Florentino non smette di sperare; certamente non disdegna la compagnia di altre donne, ma a nessuna di queste promette amore, essendo Fermina suo unico oggetto di desiderio. Desiderio che lui continua a coltivare, nella convinzione, apparentemente assurda, che lei un giorno sarà sua. Fa carriera per guadagnarsi quella stima che gli era mancata in gioventù, in attesa che arrivi il giorno in cui potersi finalmente riproporre a lei. E quel giorno arriva dopo la morte del marito della donna. Ormai settantenni, i due si incontrano sullo sfondo della Colombia degli anni venti, mentre dilaga il colera. Ma questa volta quell’amore incompiuto troverà piena realizzazione: i due si uniranno anima e corpo, sfidando gli anni che hanno trasformato la loro pelle, ma lasciato intatta la passione di un tempo. Ora, si potrebbe dire che quella di Florentino assomigli più a un’ossessione che all’amore. Si potrebbe interpretare questa storia come assurda epopea dell’amore idealizzato che sfocia in un finale patetico. Ciò detto, scelgo l’interpretazione più romantica: la speranza e l’ottimismo hanno la meglio su un destino che rema contro. Al grido di morte del colera fa eco il richiamo alla vita, in cui non c’è il tempo dell’amore, poiché questo arriva quando è tempo, anche se devono trascorrere 53 anni, 7 mesi e 11 giorni.
Decameron 51 - Giorno 4
Amori Felici
Amori Felici - Paolo Roggero
Il favoloso mondo di Amèlie - Giovanni Rizzi
Laura e Beatrice a fumetti - Lorenzo Barberis
Siamo qui a cantare "The Power of love" - Viter Luna