“Fase 2” in Europa: per ripartire, decisioni molto diverse da un Paese all’altro
Sulla cosiddetta “fase 2”, quella più delicata, in cui i Paesi programmano una progressiva riapertura di alcune attività, mentre si deve però convivere con il virus, non ancora sconfitto, la risposta dell’Europa è quanto mai diversificata. Ecco le decisioni assunte finora dai principali Governi dell'Ue.
A Parigi il presidente Macron ha prolungato il lockdown, ma a partire dall’11 maggio riapriranno progressivamente persino le scuole e gli asili. In Spagna, già da martedì 14 aprile, sono ripartite anche attività non essenziali. L’Austria addirittura va verso il via libera a parchi e negozi, mentre anche Danimarca, Norvegia e Repubblica Ceca allentano la presa. In Francia, le persone più a rischio proseguiranno l’isolamento oltre il 10 maggio, mentre gli altri potranno via via ricominciare a svolgere alcune attività. Chiuse fino a quella data le frontiere. Riprenderanno alcune attività produttive, ma per ora non è stato specificato nel dettaglio quali. In Spagna, nonostante la situazione resti di massima allerta, dal 14 aprile hanno comunque riaperto anche alcune attività non essenziali come uffici, edilizia e industria, ovviamente seguendo le più rigide precauzioni. Restano invece per ora chiusi scuole, cinema e teatri, ristoranti locali e bar. Il lockdown ufficialmente è stato prorogato fino al 10 maggio, ma con più attività aperte rispetto a Italia e Francia. In Germania il livello di contagio si sta mantenendo relativamente basso, dunque presto di potrebbero vedere le prime riaperture, con alcune prescrizioni: l’obbligo di mascherine sui mezzi di trasporto, autobus e treni; l’uso di una app volontaria per capire con chi un cittadino contagiato potrebbe essere entrato in contatto e la riapertura, per gradi, delle scuole. L’Austria, che aveva giocato d’anticipo chiudendo tutto il 15 marzo, quando nel Paese i casi erano pochissimi, annuncia una fase 2 abbastanza permissivista. Il 14 aprile hanno riaperto i negozi fino a 400 metri quadri di grandezza: tutti sono obbligati a usare le mascherine, come nei supermercati, e ogni cliente dovrà avere almeno 20 metri quadri di spazio a disposizione. Riaprono anche i giardini, ma gli ingressi sono scaglionati e controllati. Dal 1º maggio dovrebbero ripartire poi anche centri commerciali e parrucchieri, mentre ristoranti e hotel dovranno aspettare almeno fino almeno a metà maggio.
Scenari che, almeno per ora, in Italia appaiono ancora davvero lontani...