La Regione: «Il Covid-Hospital in provincia di Cuneo sarà Saluzzo»
Annunciato il Piano di riorganizzazione delle rete ospedaliera piemontese: il Covid-Hospital in provincia di Cuneo sarà Saluzzo
Aumento dei posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva, individuazione degli ospedali Covid sul territorio, ristrutturazione dei Pronto soccorso e consolidamento della separazione dei percorsi, rotazione e distribuzione delle attrezzature e delle strumentazioni, aumento dei mezzi di soccorso da dedicare ai trasferimenti tra ospedali ed incremento del personale in aggiunta all’attuale dotazione organica del servizio sanitario regionale: sono questi i principali punti del Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera elaborato dal gruppo di lavoro guidato dal dottor Giovanni Monchiero, illustrato oggi con un’informativa in Commissione regionale dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi. Domani il Piano sarà presentato in Giunta e sottoposto al Ministero della Salute per l’approvazione: come noto, il Piano recepisce le indicazioni del Decreto legge nr 34 del 19 maggio scorso, cd “Decreto Rilancio”, che prevede misure urgenti in materia di salute connesse all’emergenza Covid 19.
I "COVID HOSPITAL"
Nella fase di elaborazione del Piano alcune Aree Omogenee hanno già individuato i futuri “Covid Hospital. L’area di Torino ha scelto gli ospedali “Amedeo di Savoia” e “San Lorenzo” di Carmagnola; l’Area “Piemonte Sud-Ovest” l’ospedale Civile di Saluzzo. Le altre aree hanno ritenuto non necessario individuare sin da ora eventuali “Covid Hospital” riservandosi la scelta al momento della effettiva necessità.
La riorganizzazione si basa sul ripristino graduale dell’attività ordinaria della rete ospedaliera hub & spoke, organizzata per livelli di complessità crescente, mantenendo un alto grado di flessibilità delle funzioni, e sull’integrazione di specifici nodi di offerta destinati all’assistenza dei pazienti colpiti dall’epidemia.
Gli Ospedali COVID non potranno comunque garantire, in condizioni epidemiche importanti, un numero di posti letto sufficiente ad assistere tutti i pazienti con patologie COVID-19 correlate. E, in ogni caso, gli ospedali sede di DEA di I e II livello saranno chiamati a seguire i casi di maggiore complessità.
Il Piano prevede di consolidare e di rendere strutturale la separazione dei percorsi all’interno dei presidi ospedalieri, nonché la ristrutturazione degli spazi destinati al “Pronto Soccorso” con individuazione di distinte aree di permanenza per i pazienti sospetti Covid-19 o potenzialmente contagiosi, in attesa di diagnosi.
Strutture private: le Strutture private potranno essere coinvolte a vari livelli in base alla situazione epidemiologica e alla necessità del momento.
Strutture aggiuntive temporanee: sono limitrofe alle strutture ospedaliere e sono attivate per dare risposta ad eventuali ulteriori picchi di domanda di ricovero, in caso di incremento della curva epidemica. Nel mese di aprile è stata attivata la Struttura sanitaria temporanea OGR a Torino, interamente dedicata alla gestione esclusiva dei pazienti affetti da COVID 19, che viene mantenuta operativa almeno fino al dicembre 2020.
Strutture movimentabili: il Decreto legge 34/2020 prevede ulteriori 300 posti letto, suddivisi in quattro strutture movimentabili, ciascuna delle quali dotata di 75 posti letto, che in caso di necessità potranno essere collocate in aree preventivamente individuate da parte di ciascuna regione. Saranno identificate aree di pertinenza di Ospedali sede di DEA. Fino al 31 dicembre 2020 viene individuato l’ambito dell’Ospedale San Luigi di Orbassano.
Posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva
Posti letto in terapia intensiva: con un incremento di 299, passano a 610, ai quali si aggiungono 16 posti letto di DH di norma dedicati a terapia antalgica, per un totale di 626 pl complessivi.
Posti in terapia semi-intensiva: si prevede di arrivare a 305 posti dai 125 pre-Covid. Circa metà di questi posti letto (153) potranno essere convertiti in posti letto di terapia intensiva.
Rotazione e distribuzione delle attrezzature e delle strumentazioni
La riprogrammazione e riorganizzazione del fabbisogno e la disponibilità di posti letto di area intensiva e semi intensiva rende necessaria la dotazione impiantistica idonea a supportare le apparecchiature di ausilio alla ventilazione e monitoraggio (impianti di erogazione di ossigeno, aria compressa e vuoto, elettrici e di implementazione tecnologica), in modo che i letti siano fruibili sia in regime ordinario, sia in regime di trattamento infettivologico per alta intensità di cure.
I costi - Il finanziamento statale per la Regione Piemonte è pari a 111.222.717 euro. Di questi, 51,7 milioni sono previsti per gli interventi in terapia intensiva, oltre 33 milioni per la terapia semi-intensiva, 24,7 milioni per gli interventi di emergenza-urgenza (DEA), 900.000 euro per l’acquisto dei mezzi per l’emergenza territoriale.
Rete emergenza urgenza ospedaliera - Vengono riorganizzati e ristrutturati i Pronto Soccorso per separare i percorsi e creare aree di permanenza dei pazienti in attesa di diagnosi. Le risorse destinate alla ristrutturazione prevedono negli Ospedali aree di pre-triage distinte, area di attesa dedicata a sospetti COVID-19 o potenzialmente contagiosi in attesa di diagnosi; ambulatorio per sospetti COVID-19; area dedicata per soggetti in attesa di esito tampone; percorso specificatamente individuato per paziente COVID-19; accesso diretto e percorsi dedicati dei mezzi di soccorso a spazi di attesa dei casi sospetti in barella; diagnostica radiologica dedicata. La Regione individuerà i Pronto soccorso delle strutture ospedaliere oggetto di ristrutturazione.
Emergenza territoriale, aumento dei mezzi di trasporto
In Piemonte, il sistema di emergenza territoriale 118 è gestito da 4 Centrali operative che fanno capo al Dipartimento interaziendale 118. Previsto l’acquisto di nuove ambulanze e la dotazione di personale per i mezzi di trasporto, attraverso le convenzioni con le associazioni di volontariato che svolgono l’attività di trasporto dei pazienti.
Aumento del fabbisogno di personale e copertura delle spese
In base al Piano, il programmato aumento di 299 posti letto di terapia intensiva determina il conseguente aumento del fabbisogno del personale a pieno regime: (indicativamente 299 medici anestesisti, 897 collaboratori professionali sanitari - infermieri e 299 operatori socio sanitari) che condurrebbe ad un costo annuo lordo complessivo di 79.335.824,68 euro che, per il semestre luglio -dicembre 2020, ammonta a 39.667.912,34 a fronte del finanziamento statale di 13.919.431,62. Tenendo conto del fatto che i letti aggiuntivi entreranno in funzione dal mese di settembre-ottobre 2020, il fondo di 13.919.431,62 viene assegnato e ripartito alle Aziende Sanitarie per i 299 letti aggiuntivi programmati, in proporzione ai letti effettivamente attivati, nella misura di 46.553,28 euro per ogni posto letto aggiuntivo.
Per l’assessore Icardi: «Con l’elaborazione del Piano creiamo le condizioni per affrontare un’eventuale seconda ondata epidemica. La rete ospedaliera viene modulata sulla base di flessibilità e funzionalità. Aumentiamo i posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva, il personale dedicato, ristrutturiamo e riorganizziamo i Pronto soccorso. Con il rafforzamento della parte di medicina territoriale, l’istituzione del nuovo Dipartimento per le Malattie Infettive e l’attività di tracciamento dei contatti siamo in grado di gestire la situazione, garantendo anche il progressivo ritorno alla normale attività negli ospedali».