
Avevano ragione i bogianèn: la temperatura si continua a misurare. Il Tribunale amministrativo ha rigettato la domanda di sospensione cautelare del Governo avanzata col ricorso dei ministri Azzolina e Speranza.
In sostanza, per ora il TAR dà ragione a Cirio e alla Regione Piemonte: le famiglie devono produrre ogni mattina l'autocertificazione sull'assenza di febbre e, in assenza di questa, le scuole devono continuare a misurare la febbre agli studenti.
«Il provvedimento regionale integra e non sovverte il contenuto della disciplina statale»: questa la risposta del TAR Piemonte alla richiesta di sospensiva avanzata dal Governo (leggi qui) contro l'ordinanza del presidente Alberto Cirio, che prevede la misurazione della febbre a scuola. Un'ordinanza che prevede che, qualora non siano le famiglie a misurare la febbre a casa, le scuole siano obbligate a provvedere in aula. Anche i presidi cuneesi erano contrari all'ordinanza: «Mette in croce le scuole senza aggiungere nessun vantaggio», ha sostenuto il consiglio provinciale ANP (Associazione Nazionale Presidi) per bocca del presidente provinciale Ivan Re.
Una piccola doccia fredda per la Azzolina: il primo round va alla Regione Piemonte. Ora si attende la pronuncia nel merito, che arriverà a metà ottobre. Cirio: «Sono felice. Prima di tutto perché la scelta del Piemonte punta a garantire più sicurezza per i propri cittadini, introducendo un livello di controllo in più per tutelare la salute di bambini e ragazzi, del personale scolastico e dei nonni, che rappresentano non solo uno degli affetti più cari, ma anche un aiuto quotidiano prezioso per ogni famiglia italiana e che sono purtroppo tra i soggetti più vulnerabili di fronte alla pandemia. Ringrazio il prof. Barosio e il suo staff (in particolare gli avvocati Dell’Anna, Dentico e Briccarello), che hanno seguito l’impugnativa insieme al dott. Rinaudo coordinatore dell’Area funzionale scuola dell’Unità di Crisi e agli uffici dell’Avvocatura della Regione e del Settore Prevenzione dell’Assessorato alla Sanità coordinato dal dott. Griglio. Continuo a pensare che in un Paese normale, dove lo Stato ha obbligato le aziende e gli uffici pubblici a misurare la temperatura a chi entra nei loro locali, questa verifica sarebbe stato giusto garantirla anche a scuola, dove c’è il bene più prezioso da tutelare: i nostri figli che sono il nostro futuro. Sono dispiaciuto che la scelta del Governo sia stata quella di entrare in netto contrasto con il Piemonte, invece che considerarlo un esempio, e ringrazio ancora una volta i dirigenti e il personale delle scuole piemontesi, molte delle quali si erano già organizzate da mesi ad attuare un controllo maggiore senza attendere che fosse il Governo o la Regione a richiederlo».L’udienza camerale per la discussione in via ordinaria dell’istanza di sospensiva davanti all’intero Collegio è stata fissata per il 14 ottobre.