Denunciato dai genitori della fidanzata per furto a Carrù, il tribunale lo assolve

(a.c.) – Era stato denunciato dai genitori della sua ex convivente per furto, ma il tribunale gli ha dato ragione. Per “non aver commesso il fatto” è stato dunque assolto il giovane R.M., residente a San Michele. L’episodio contestato risale all’agosto 2018, a Carrù. Papà e mamma di lei, residenti in una frazione carrucese, si erano allontanati dalla propria casa per alcune ore e, al ritorno, avevano trovato cassetti aperti e la camera da letto in disordine. Quindi si erano rivolti ai Carabinieri per denunciare il furto di alcuni oggetti di valore, in particolare due orologi (uno proveniente da un’eredità di famiglia) e un paio di occhiali da sole di marca.
I coniugi avevano poi appreso, parlando con i vicini di casa, che la figlia e il compagno erano stati visti entrare in cortile, salire sul fienile, scavalcare la ringhiera del balcone e forzare una portafinestra difettosa. I due giovani sarebbero poi usciti dal retro dove pochi minuti prima un residente aveva notato una Bmw chiara parcheggiata, con alcune persone a bordo. Gli oggetti erano poi stati effettivamente ritrovati dai Carabinieri nel corso di una perquisizione a casa di R.M. e della sua convivente. La giovane sosteneva che fossero di sua proprietà, ma erano comunque stati sequestrati e riportati alla madre.
La Bmw posteggiata, di cui era stato preso il numero di targa, era risultata intestata a un ventiduenne di Mondovì, indagato e in seguito prosciolto per concorso in furto. A processo è finito invece R.M., pregiudicato con precedenti specifici. Per lui al termine del procedimento il pubblico ministero Gianluigi Datta ha chiesto la condanna a un anno di reclusione e 600 euro di multa. La difesa dell’imputato, portata avanti dall’avvocato Piermario Morra, ha sostenuto la tesi di un pacifico tentativo di distruggere una relazione che i genitori di lei non avevano mai approvato: «Si è voluto chiamare in causa il passato di R.M., un passato dal quale lui si è comunque emendato. Neanche se fosse stato a conoscenza dei fatti posti in essere dalla sua compagna la sua condotta sarebbe stata rilevante dal punto di vista penale» ha sostenuto il legale.