Da Carrù a Limone, l’inizio da incubo del Commissario Violino: «Mai vista una roba così»

«È come alzarsi con un secchio d’acqua gelata in faccia. Prima lo patisci, poi però ti svegli». Il Commissario di Polizia locale Germano Violino, per tutti “Jimmy”, da Carrù ha preso servizio a Limone Piemonte. Proprio nel giorno in cui incombeva quella spada di Damocle che nessuno avrebbe mai potuto prevedere. «Che poco più di una “bealera” portasse una distruzione simile. Ho parlato con gli anziani del posto, mai nessuno aveva mai visto una roba del genere. Limone è isolato: del collegamento con la Francia non c’è più nulla. Verso Vernante ci sono i cantieri, si va a senso unico, ma non passi in auto. Solo le Forze dell’ordine possono transitare, e poi c’è il pulmino della Croce Rossa che porta su i volontari. Ragazzi meravigliosi, spalano, si rendono utili».
Un inizio da incubo per il vigile 44enne monregalese che proprio a fine settembre aveva salutato la “sua” Carrù: « Sembra incredibile, ma sono passati 3 anni e mezzo da quando, per la prima volta, ho preso servizio in questo paese stupendo. Grazie Carrù: mi hai sempre fatto sentire a casa». Poi la partenza per i monti e il disastro dell’alluvione, «al mio secondo giorno». «Ma non sono un fatalista, c’è solo da rimboccarsi le maniche. Forse era destino che succedesse proprio ora, una persona in più fa sempre comodo. Il bello è che ho già conosciuto tutti, è come se fossi qui da anni. Tutte le mattine e tutte le sere facciamo la riunione con i vari operatori, si presentano le criticità e si cercano di risolverle. Ad esempio, l’Enel nel riattivare gas e la luce sta facendo un lavoro enorme».
Un migliaio di persone in paese sono isolate. Nelle frazioni era ancora peggio, con gli abitanti raggiungibili i primi giorni solo con gli elicotteri, poi si è riusciti ad aprire una pista per i mezzi di soccorso. «Quando sono salito a Limonetto per il sopralluogo ho visto la Statale, completamente mangiata. È impressionante». C’è bisogno di aiuto, tanto aiuto, specialmente «dall'alto». È passata quasi una settimana e il decreto per lo stato di emergenza ancora non c’è.