20 anni di Wikipedia: ecco il nuovo film della monregalese Lorenza Castella
L’avevamo lasciata, ormai quasi due anni fa, nell’estate 2019, con gli occhi lucidi per il prestigioso riconoscimento che aveva appena ricevuto al “Sestriere Film Festival”, con il suo documentario sulle bellezze del Piemonte. La ritroviamo oggi, pochi giorni dopo la messa in onda del suo ultimo, importante lavoro. Lorenza Castella, 33 anni, monregalese “doc”, vive in Germania, a Colonia e ormai da qualche anno lavora come regista per il canale tv e web europeo “Arte”, che si occupa soprattutto di divulgazione culturale. La sua ultima fatica si chiama “Wikipedia: la conoscenza è per tutti?”, un documentario assolutamente da guardare (con sottotitoli anche in italiano), incentrato sulla più rivoluzionaria e (anche) discussa enciclopedia online di tutti i tempi: Wikipedia, 20 anni dopo la sua nascita. Un’enciclopedia web, “libera” per definizione, in continua espansione (250 mila voci create ogni mese), alla quale contribuiscono e con la quale interagiscono ad ogni ora del giorno e della notte milioni di utenti, sparsi in tutto il mondo e con le più diverse idee politiche e religiose. Ma siamo proprio sicuri che sul web non esistano “catene”, non esistano lo sfruttamento, le discriminazioni, le “schiavitù”? È proprio questo uno dei più importanti interrogativi ai quali il lavoro di Lorenza risponde, in 50 minuti di contributi e interviste “super concentrate” agli “addetti ai lavori” e a chi, come Jimmy Wales, nel 2001 firmò l’articolo “Hello World” con cui diede la spinta decisiva all’intero mondo Wikipedia.
Lorenza, raccontaci com’è iniziato il progetto
Questo film ha alle spalle un anno e mezzo di lavoro. Ho iniziato a scriverlo da sola, poi mi ha affiancata come coregista Jascha Hannover, perché nel frattempo stavo lavorando anche ad un documentario sulla Puglia, poi interrotto per l’emergenza sanitaria. Il progetto si è evoluto con il passare dei mesi e, alla fine, il documentario è risultato completamente diverso da come lo pensavamo all’inizio. Tutto è stato stravolto dall’arrivo della pandemia da Covid, che ci ha costretti ad annullare le interviste programmate in giro per il mondo. Ci siamo dovuti quindi interamente reinventare, con interviste via web ma, anche visto il tema del documentario, questa nuova veste non ha complicato le cose, anzi forse ha permesso addirittura, nell’insieme, di far “rendere al meglio” la pellicola. Durante la realizzazione, ho avuto la possibilità di parlare con uomini e donne in ogni parte del mondo, venendo a contatto con realtà e modi di vivere e di pensare anche molto diversi tra loro. Un’esperienza molto arricchente. Questo è il film più lungo che ho realizzato in carriera: ci siamo ritrovati con qualcosa come 40 ore di interviste per le mani, da condensare in 40 minuti di interventi e… ce l’abbiamo fatta!
Il tuo lavoro sta riscuotendo grande apprezzamento, ma è stato anche oggetto di aspre critiche sul web
Si, da sempre l’argomento Wikipedia è oggetto di contrasti, per vari motivi. Tralasciando le classiche “sparate” dei leoni da tastiera, con le quali purtroppo siamo obbligati a convivere, ci sono giunte anche molte critiche costruttive. Raccontare “il bello e il brutto” dell’enciclopedia più apprezzata e più discussa del web non è stato un compito facile. Abbiamo voluto porre l’attenzione su temi fondamentali, come la condizione della donna ancora oggi in molti Paesi del mondo e la discriminazione di genere. Ai moltissimi pregi della prima enciclopedia libera del web, tanto più “bilanciata” quanti più utenti intervengono da tutto il mondo, fanno da contrasto infatti alcuni problemi oggettivi. Si va dalla presenza di falsi e parolacce, che ormai vengono “scovati” e corretti in tempi brevi, a vere e proprie manipolazioni ottenute attraverso l’utilizzo di determinate parole chiave, “anomalie”, queste, spesso più complicate da individuare. Su Wikipedia ogni parola conta moltissimo ed è fondamentale per l’indicizzazione. Anche i criteri di rilevanza spesso sono un problema e diventano troppo “eurocentrici”, penalizzando il resto del mondo. Insomma, gli spunti sono davvero moltissimi e di ogni genere.
Nel documentario hai inserito anche una “chicca” quasi invisibile su Mondovì
È proprio così. Mi sono concessa un mini omaggio alla mia città. Nei primissimi minuti, mentre scorrono alcuni articoli di Wikipedia, ne compare uno che è proprio la pagina Wiki di Mondovì. Si nota per una frazione di secondo la torre del Belvedere, ma è difficile da individuare perché si tratta della pagina in versione… giapponese. Parlando dei “dietro le quinte”, mi sono anche ritrovata a vestire i panni di una hacker, appositamente camuffata per le riprese, dietro il monitor del pc portatile. Il mio collega Jascha invece in una scena “addenta” un libro, come fosse un hamburger. Non abbiamo infatti preso alcuna immagine “di repertorio”, ma anche le scene di transizione come queste sono state create appositamente. Siamo davvero soddisfatti per aver portato a termine un progetto di queste proporzioni e soprattutto di “portata” internazionale.
Come vedere il film online
Il docufilm “Wikipedia: la conoscenza è per tutti?” è visibile direttamente sul canale web arte.tv ed è disponibile anche con sottotitoli in italiano, spagnolo e polacco, oltre che in lingua tedesca e francese, come accade di solito per i contributi dell’emittente. Il film, la settimana scorsa, è stato anche trasmesso “in chiaro” sul primo e più importante canale della tv tedesca nazionale.
Guarda qui il film "Wikipedia: la conoscenza è per tutti?"