Servizio civile a Clavesana: quattro ragazze e una scelta
C’è chi come Francesca (20 anni) e Rebecca (21) i primi passi nel soccorso di volontariato li avevano già mossi. Per Gaia (19 anni e un esame di Maturità da affrontare prossimamente all’ “Agraria” di Mondovì), invece, questa è la prima volta in sede. L’altra Francesca (26 anni) ne aveva sentito parlare dallo zio e dai cugini, che spesso vengono a mangiare dove lavora, a Vicoforte. E così si è detta: «Perché no?». Ancora non si conoscono bene, ma avranno modo di farlo perché per tutte e quattro è cominciata la nuova avventura del Servizio nazionale civile all’interno del Gruppo Volontari del soccorso di Clavesana. Durerà un anno, per circa 25 ore settimanali, con retribuzione mensile. «Sicuramente è un modo per noi giovani di renderci utili. Fa del bene agli altri e a noi stessi», spiega Francesca, carrucese, che ha conosciuto quest’opportunità da amici e parenti. «Me ne ha parlato mio papà un anno fa – aggiunge Rebecca – e così ho iniziato, ad ottobre, con un tirocinio protetto. Era un periodo un po’ così, in piena emergenza Covid, ma d’altronde è meglio fare esperienza adesso che si è affiancati ad altri. Qui a Clavesana ho scoperto un ambiente bello e molto accogliente». Francesca, di Vicoforte, finora ha svolto ancora pochi interventi: «Non so se sarò portata, ma voglio mettermi in gioco. Sicuramente ti insegna a vedere il mondo con occhi un po’ diversi». Tutte stanno terminando il corso. Poi c’è chi si occuperà più del trasporto e chi del ruolo di assistenza 118, in base alla propria scelta. «Quando parli di volontariato a volte esiste ancora un po’ una certa reticenza», ci racconta Gaia. «Ma devo dire che la maggior parte dei miei coetanei ha avuto reazioni positive. Io ne sono venuta a conoscenza tramite i giornali, anche altre mie amiche si volevano fare avanti. Sono contenta di cominciare e chissà che non mi dia anche una mano per il mio futuro». Martina, sei anni fa era al loro posto, ora fa da “O.L.P.”, la figura di riferimento per indirizzarle e organizzar loro i turni in base ai vari impegni. «Diciamo che sono l’esempio “concreto” di chi, dopo il Servizio civile va avanti e continua come volontario» ci spiega. Infermiera, da quattro anni ormai siede nel direttivo dell’Associazione: «Se c’è un gruppo giovani, poi è facile attirare e trascinare anche gli altri. Da noi succede spesso che, una volta finito il Servizio civile, ci si “fermi” a lungo, ognuno in base alle proprie disponibilità di tempo».
«Al di là delle aspettative»
Il Servizio Civile Nazionale è un’opportunità che viene data ai giovani dai 18 a 29 anni di età e permette loro di avvicinarsi a realtà diverse dedite ad attività sociali e culturali. «Anche noi del Gruppo Volontari del Soccorso di Clavesana – spiega il presidente Maurizio Arnaldi –, come negli anni passati, abbiamo aderito e con grande soddisfazione posso dire siamo andati ben al di là delle mie aspettative (forse un po’ pessimiste a causa del periodo storico). Le quattro ragazze che hanno deciso di impegnarsi per la nostra Associazione si occuperanno del trasporto infermi, quale dialisi e accompagnamento a visite, e del servizio di Emergenza territoriale in convenzione con il 118 Piemonte. Ci tengo a ringraziare, da parte mia e di tutti i volontari, i giovani che nonostante tutte le difficoltà hanno aderito a questa iniziativa. Un grande augurio mi preme rivolgerlo a Francesca, Rebecca, Francesca e Gaia, le quattro ragazze che hanno deciso di operare presso la nostra grande famiglia. Sono convinto che questa scelta darà loro l’opportunità di crescere e di arricchire il loro bagaglio di vita affrontando molteplici esperienze».