Tra gli aspetti più caratteristici di Franco Battiato, c’era l’abilità di essere sempre spiazzante. Passando dalla musica colta al motivo orecchiabile, dalle sperimentazioni ai brani pop di moda: magari citando episodi storici da inserire in suggestioni provenienti da mondi futuri, o meglio lontanissimi. Quello che ne nasceva era un insolito ibrido, dove i Treni per Tozeur passano ancora lenti, mentre al contempo si parla di “viaggi interstellari”; un intenzionale intreccio di ossimori temporali, dove l’eco di fascinazioni futuristiche si abbandona a un desiderio nostalgico. Siamo nel fulcro degli anni del “Tanto tempo fa, in una galassia lontana...” della saga di StarWars, e la fantascienza sta vivendo uno dei momenti di maggiore ispirazione, esplorando nuovi possibili scenari narrativi. Difficile pensare che Battiato abbia preso spunto dai film di Lucas per creare le sue combinazioni temporali, questo però non toglie che Battiato nutrisse un particolare interesse per la fantascienza, anche quella distopica. I “Clamori” di un mondo moribondo e “L’esodo” pre esplosione nucleare aprono ad una visione apocalittica. In No Time No Space, le “civiltà sepolte” e i “razzi per altri sistemi solari” segnano l’evoluzione dell’uomo, forse destinato ad abbandonare il malato pianeta natio. Gli anni ‘60 si concludono con la Space Oddity di Bowie e con l’Odissea nello spazio di Kubrick, nuovo connubio tra fantascienza d’autore e musica colta. Ma Battiato ci spiazza ancora una volta, uscendo da un possibile sviluppo di queste influenze, per avventurarsi in composizioni avvicinabili alla fantascienza italiana di genere, di Mario Bava e Antonio Margheriti: con le rotte in diagonale verso la “Via lattea” e gli equipaggi colti da esaurimento. Battiato continuerà la sua evoluzione artistica, inserendo atmosfere ed episodi del passato in un linguaggio con terminologie all’avanguardia. Arriveranno nuovi territori artistici, con le regie cinematografiche di “Musikanten”, “Niente è come sembra” e “Perdutoamor” che spazieranno tra temi a lui cari, regalandoci anche una visione surreale della sua Sicilia.