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giovedì 05 Dicembre 2024     Accedi

Tre Valli, il nuovo corso parte con mister Michele Del Vecchio in panchina

Allenatore professionista di lungo corso tra Eccellenza e Serie D. Ieri la presentazione del progetto gialloblù con il presidente Danilo Cappovilla e il dirigente Sergio Grassi

Emanuele Lubatti

Il Tre Valli prosegue il suo nuovo corso sciogliendo anche il nodo allenatore. Ieri sera la dirigenza ha spiegato il progetto alla stampa (e all'"Unione Monregalese"), alla presenza del gruppo squadra, del presidente Danilo Cappovilla, il dirigente Sergio Grassi e del mister della prima squadra.

La scelta è arrivata pescando tra i top della provincia di Cuneo. Michele Del Vecchio, 67 anni, braidese e allenatore professionista di lungo corso tra Eccellenza e Serie D è infatti il nuovo mister gialloblù. Del Vecchio, già presidente dell’Associazione allenatori della provincia di Cuneo, è uno dei nomi più affermati nel panorama regionale. A lungo selezionatore della Nazionale Dilettanti, vinse anche un Europeo nel “lontano” 2003. Tra le altre squadre allenate Settimo, Novese, Pinerolo, Bra, Saluzzo e Sommariva Perno, Casale e Acqui. Manca ancora qualche tassello in arrivo, ma la formazione italo-brasiliana (che presenterà anche una Juniores con le stesse caratteristiche alla guida sempre di Matteo Ronga) è praticamente fatta. Il capitano della prima squadra,  in Prima Categoria, sarà l'italo brasiliano ex Santos Victor Pucinelli. Un progetto tutto da scoprire, ma che non nasconde grandi ambizioni.

Il Tre Valli cambia con una nuova idea di calcio

Nel gergo imprenditoriale diremmo che siamo davanti ad una “start up”, la fase iniziale di una nuova impresa, con alla base un’idea innovativa. Concetti solitamente non associati allo sport, ma anche qui sta la novità del “nuovo” Tre Valli di Villanova M.vì. Come già annunciato, a Branzola e dintorni è nato un qualcosa di totalmente inedito, dal respiro molto più ampio. Un progetto che rompe gli schemi, da valutare sul lungo periodo: magari non piacerà a tutti, ma merita di essere conosciuto e spiegato a fondo.

In un calcio sempre più internazionale, un po’ a sorpresa alle nostre latitudini di periferia si porterà avanti una visione nuova tra sport e imprenditoria, nel solco di altre esperienze europee, ma che in Italia non ha eguali. Il Tre Valli si sta apprezzando in maniera sempre più strutturata per formare, preparare e lanciare sul mercato giocatori provenienti da varie zone del mondo. «Un calcio diverso, tecnico, che vuole tendere al professionismo. Un’idea diversa di gruppo squadra, senza voler portare qui dei fenomeni, ma con l’obiettivo di formare giocatori professionisti. Lavoriamo con ragazzi che vogliono giocare a calcio, normali, alla ricerca di un’occasione nell’ambito europeo e di una seconda possibilità» ha spiegato il direttore sportivo (questa sì una conferma) Sergio Grassi.

Un progetto che, per forza di cose, ha dovuto tagliare con il passato. «Non abbiamo escluso i giocatori locali, ma chiediamo un impegno a livello professionistico che per vari motivi non tutti possono sostenere – ha proseguito Grassi –. Ma attenzione, questo non è un club “chiuso” brasiliano e, anzi, abbiamo già visto che questo contesto rappresenta uno stimolo in più anche per i ragazzi della Juniores (italo-brasiliana sotto la guida di Matteo Ronga). E per il futuro non escludiamo di ricostruire un settore giovanile».

LA SOCIETÀ E IL PROGETTO - L’addio di Marino Chiera al Tre Valli (ma il vecchio patron è ancora vicino all’ambiente) non è una ferita, ma certamente la fine di una pagina di storia di calcio locale. Arrivato insieme a Carlo Crispim (primo approccio brasiliano alla società), ora il progetto è nelle mani di Danilo Cappovilla che si avvale di una rete di collaboratori e osservatori ed ha il supporto di gruppo di soci (uno, Lucas Perez, entrerà direttamente nel Tre Valli) tra cui il brasiliano campione del mondo Juliano Belletti (men of the match della finale di Champions del 2006 con la maglia del Barcellona). Al Tre Valli, Cappovilla ha colto l’opportunità di far nascere e costruire in toto un progetto tutto suo. Il focus sui giocatori per ora è concentrato sul continente americano, ma la rete è in espansione. In particolar modo ora ci sta concentrando sul Brasile (dove Cappovilla ha una scuola calcio). Per capire le dinamiche: nel paese sudamericano il bacino di squadre professionistiche non basta assorbire per la mole di calciatori e 30 milioni di brasiliani (il 15% della popolazione) sono di origine italiana. D’altronde, non dimentichiamolo, nella rosa dell’Italia campione d’Europa i cosiddetti “oriundi” brasiliani erano tre (la stella Jorginho, Emerson e Toloi). Più facile, allora, partire da qui per formare, preparare e lanciare giocatori sul mercato italiano o europeo. Si lavora con i video e, quando sarà possibili, selezioni sul campo (“peneira”, setacci, per usare l’accezione locale).

I giocatori scelti non sono avventurieri o “anziani” giramondo ma giovani o giovanissimi che alloggiano a Villanova. Alcuni avevano già conosciuto la patria dei loro avi, altri la scoprono adesso. E il nuovo progetto, pur con tutte le difficoltà del caso, non vuole calarsi sul territorio come una realtà “aliena” e, come vedremo, alcuni punti di contatto sono già stati stabiliti e si spera di attirare anche l’attenzione della comunità brasiliana del cuneese, presente soprattutto a Cuneo e Fossano.

Sul fronte puramente tecnico, l'attuale categoria (la Prima) non consente ancora di impiegare giocatori veramente “top”, ma l’obiettivo di crescita è decisamente ambizioso con il mirino puntato sulla Serie D da raggiungere entro 3-4 anni. Intanto meglio non “innamorarsi” di nessun calciatore perché ogni opportunità per loro (e per la buona riuscita del progetto) verrà colta e i giocatori potranno mettersi in mostra sia in campionato sia un amichevoli di livello. La sfida è quella di avere la forza di rintegrare chi verrà richiesto.

LA "PALESTRA TRE VALLI" – In parallelo opera la “Palestra Tre Valli” un progetto di scambio per giocatori di tutto il mondo che cercano un’esperienza nel mercato europeo. Un primo approdo per chi vuol mettere in mostra il proprio talento. All’interno del modello i calciatori parteciperanno a un programma completo con allenamento quotidiano, corsi di italiano, giochi, pianificazione della carriera, negoziazione con i club e sviluppo del marketing personale. Per periodi di tre mesi alloggeranno all’Istituto “Casati” di Mondovì e si alleneranno in casa della Monregale (con cui si sono intessuti buoni rapporti) al Centro Sportivo di Corso Francia. Un primo gruppo era già partito ad ottobre dello scorso anno (con base a Prato Nevoso) prima che la seconda ondata di Covid fermasse nuovamente tutte le attività.


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