Si chiama “Plogging”, la corsa raccogliendo i rifiuti inventata dallo svedese dall'anima ecologista Erik Ahlström. E in Valle Pellice, lo scorso week end, è andato in scena anche il primo Campionato del Mondo. Per tre giorni, il territorio di sette Comuni in valle ha fatto da cornice per una competizione unica, capace sulle Alpi torinesi atleti da tutta Italia e non solo. In 55 hanno percorso i sentieri e le strade cittadine, raccogliendo la spazzatura che inquina e danneggia le nostre montagne. Le immagini evocative della corsa raccontano da sè l’entusiasmo e l’impegno che ogni partecipante ha profuso durante le otto ore della competizione: sacchi colmi di rifiuti abbandonati sono stati orgogliosamente portati al traguardo, ricordando che ognuno è chiamato a fare la propria parte nella difesa dell’ambiente.
L’impatto della manifestazione è stato notevole: i plogger hanno raccolto complessivamente 795 chili di rifiuti, percorrendo oltre 1.780 km di sentieri e con una media di quasi mezzo chilo di rifiuto ogni chilometro. Suddividendo invece il dato complessivo per il numero di partecipanti, si può dire che ogni concorrente ha raccolto circa 15 kg di rifiuti. I punteggi individuali erano calcolati sulla base di tre diversi parametri: la distanza percorsa, il dislivello positivo e la qualità e la qualità dei rifiuti racconti, trasformati in CO2 equivalente non emessa in atmosfera.
Nel podio della classifica generale maschile ben due su tre sono “runner” provenienti dal Monregalese. Fabio Gonella, originario di Igliano e reduce dal fantastico terzo posto di poche settimane fa all’ultramaratona Milano-Sanremo, sale al secondo posto con 30.783 punti. Medaglia di bronzo poi per Francesco Filippi, carrucese del Team Marguareis e finisher al tremendo Tor des Geants da 130 km, che ha totalizzato 28.852 punti. Davanti a loro solo il giovane Pietro Olocco, che con 79.980 punti è diventato il primo campione del mondo di “Plogging” di sempre.
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