Riaprono le discoteche solo al 50%, e i biglietti vanno a ruba
Dopo quasi due anni, questo fine-settimana riaprono le discoteche al chiuso. L’ultimo week end effettivo d’apertura, qui da noi, era stato il 22-23 febbraio 2020. Poi il famoso Dpcm del 4 marzo, la ripartenza forse affrettata e sicuramente effimera nell’estate dello scorso anno – valida comunque solo per i locali all’aperto – e infine il lunghissimo inverno. Il Consiglio dei ministri, dopo il pesante silenzio, è tornato a metterci mano la scorsa settimana, quando ha approvato all’unanimità il Decreto legge che aumenta le capienza nei luoghi di cultura e sport e riapre le sale da ballo. Per le discoteche, l'asticella viene alzata rispetto alle indicazioni del Cts: 50% al chiuso, 75% all'aperto. Nei palasport i tifosi possono arrivare a coprire il 60% degli spalti, e il 75% degli stadi all’aperto. Le disposizioni sono valide da lunedì, l’11 ottobre. Teatri, cinema e musei ora possono avere la capienza al 100% (con mascherine). Il Decreto, in parallelo, inasprisce le sanzioni in caso di inosservanza e le norme possono comunque poi essere aggiornate in base all'andamento dell'epidemia. All’ingresso vige ovviamente l’obbligo di green pass, mentre la mascherina, solamente in pista da ballo, può essere tolta.
La battaglia non è finita
«L’aspetto più importante è che si riparte, un ritorno alla normalità auspicato dai nostri clienti, che noi siamo orgogliosi di rivedere ed incontrare», commenta Federica Toselli presidente di Silb-Fipe (l’Associazione italiana delle imprese di intrattenimento) Confcommercio Cuneo e componente del direttivo nazionale. La capienza dimezzata, in ogni caso, penalizza i locali di dimensioni ridotte. Perché poi ci sono le spese fisse, vitali a far ripartire la macchina, che non possono essere scontate. Continua Toselli: «Purtroppo nei mesi scorsi abbiamo dovuto assistere impotenti ad evidenti violazioni delle norme di sicurezza, assembramenti durante i Campionati europei di calcio, le feste di paese, corsi di ballo, aggiramenti delle norme Siae e quant’altro». La battaglia di Silb-Fipe-Confcommercio non è ancora finita, in quanto è previsto che la seconda metà del mese di ottobre 2021 servirà da osservatorio; se tutto andrà bene, come da tutti auspicato, si lavorerà per arrivare nella stagione più fredda almeno ad una capienza dei locali pari al 75% degli stessi, anche perché in provincia di Cuneo viene difficile pensare di ballare all’aperto.
In zona le prenotazioni vanno a ruba
Ripartono sabato sera tutti i locali di zona e i posti disponibili sono già praticamente andati a ruba. Il Sottaceto Revolution in via Tanaro a Mondovì comunica che per la serata del 16 ottobre «il locale è esaurito, ma da mercoledì sono già aperte le prenotazione per il sabato successivo. L’ingresso è riservato ai maggiori di 18 anni, in possesso di green pass. Le disposizioni sono molte e confidiamo nel massimo rispetto da parte di tutti». La discoteca Oriente di Carrù riprende da dov’era rimasta, annunciando ingressi a posti limitati e apertura alle 23: «Le prenotazioni tavoli sono chiuse. Sono stati in tantissimi a chiamare e vorremmo accontentare tutti, ma non è possibile». Le incognite sono comunque tante da parte dei gestori, che si interrogano sulla “sostenibilità” di un locale pieno soltanto a metà. Fra coloro che aprono i battenti c’è anche il “Mirror Disco Club” di Marsaglia. Il titolare Giuseppe “Pino” Bracco: «Saremo al limite con le nostre spese, però la voglia di ripartire è tanta. Siamo una decina di persone a lavorare durante le aperture, ora vogliamo provare ad aprire tutti i sabati. Vediamo come va e poi decideremo». Anche in questo caso, manco a dirlo, i posti, a mercoledì, erano già sold out.