Studiosi concordi: «Il portale del cimitero di Dogliani è il più bello del mondo»
Mattinata di “lavori” intensissima, sabato 11 dicembre, nella suggestiva location del Teatro del “Sacra Famiglia”, a Dogliani Castello. Numerosi appassionati doglianesi ed addetti ai lavori, alla presenza, “in forze”, dell’Amministrazione comunale, non si sono voluti perdere la presentazione del nuovo libro “Giovanni Battista Schellino 1818-1905”, a cura di Daniele Regis, che raccoglie gli atti del convegno internazionale "Neo-Gothic Cuneo - Giovanni Battista Schellino 1818-1905", andato in scena nel 2018, in occasione del bicentenario della nascita dell’architetto doglianese. Molti approfondimenti si devono alle indagini svolte grazie all’archivio Schellino, donato nel 2006 dal famoso germanista doglianese Lorenzo Gabetti al Comune di Dogliani e completato nel 2018 con l’interessamento della figlia, la dott.ssa Elisabetta Gabetti. Il volume si chiude con un nuovo “Atlante” fotografico, ricco di suggestive immagini, che delineano un percorso “gotico” sull’opera dello Schellino in Alta Langa. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Ugo Arnulfo e dell’assessore Alessandra Abbona, lo stesso curatore è subito “entrato nel vivo”, presentando così il nuovo volume: «È ormai universalmente riconosciuto che quello del cimitero di Dogliani sia il portale d’accesso neogotico più bello al mondo».
Graham Dixon: «Le Langhe mi toccano il cuore. Il Neogotico va fatto conoscere a tutti»
Con un contributo video dalla sua abitazione in Inghilterra è poi intervenuto il famoso storico e divulgatore scientifico Andrew Graham Dixon, che ha ribadito l’importanza del Neogotico piemontese e doglianese: «Il progetto “Neogothic Cuneo” è davvero affascinante – ha detto –. Il cimitero di Dogliani è un capolavoro mondiale di architettura. Un’opera unica, capace di trasmettere malinconia al primo sguardo. Le guide turistiche, i professori, gli studiosi, dovrebbero impegnarsi a fondo per far conoscere sempre più ai turisti di tutto il mondo la bellezza del Neogotico di Langa, che invece è ancora troppo sconosciuto su larga scala. Questo progetto è una buona opportunità, assolutamente da sfruttare. Io ovviamente sono sempre disponibile a dare una mano per diffondere la bellezza di questi capolavori. Amo il Piemonte, le Langhe toccano il mio cuore». Sulla stessa lunghezza d’onda Enzo Biffi Gentili, scrittore di lungo corso e curatore di numerose mostre internazionali, che ha commentato: «Dixon ha perfettamente ragione. Il Neogotico dovrebbe essere più conosciuto: è questo il problema fondamentale. Non si può più pensare ad interventi tradizionali che passavano per il restauro di un’opera e poi si esaurivano con lo studio nelle Università e i rapporti con la Soprintendenza. Bisogna modificare questo meccanismo e rendere davvero l’arte accessibile a tutti».