Contatti stretti e uscita dalla quarantena. Come funziona?
La Regione Piemonte ricorda che, in base alla Circolare Ministeriale dell’11 agosto 2021, ancora vigente in data odierna, per i contatti stretti di un caso la quarantena può essere revocata a seguito di test antigenico o molecolare negativo (effettuato presso strutture pubbliche o private) al termine dei periodi previsti per vaccinati o non vaccinati, sempre in assenza di sintomi. I soggetti che riceveranno l’esito negativo caricato sulla piattaforma Covid-19 potranno essere considerati liberi dalla misura della quarantena. Tale disposizione è valida anche per l’uscita dal periodo di quarantena degli studenti contatti stretti di un positivo.
Chi ha completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni
La Circolare Ministeriale in questione (clicca qui per il testo integrale) specifica che «i contatti asintomatici ad alto rischio (contatti stretti) di casi con infezione da SARS-CoV-2 identificati dalle autorità sanitarie, se hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, possono rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena di almeno 7 giorni dall'ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test antigenico o molecolare dall'esito negativo». Qualora non sia possibile effettuare il test tra il settimo e il quattordicesimo giorno dopo l'esposizione, si può concludere la quarantena dopo il quattordicesimo giorno.
Chi non ha completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni
«I contatti asintomatici ad alto rischio (contatti stretti) di casi con infezione da SARS-CoV-2 identificati dalle autorità sanitarie, se non hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, possono rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena di almeno 10 giorni dall'ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test antigenico o molecolare dall'esito negativo». Qualora non sia possibile effettuare il test tra il settimo e il quattordicesimo giorno dopo l'esposizione, si può concludere la quarantena dopo il quattordicesimo giorno.
LEGGI QUI- Che cos'è un contatto stretto? Le Faq del Ministero
Qual è la definizione di "contatto stretto" o "ad alto rischio"?
Il “contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come:
- una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19
- una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano)
- una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati)
- una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti
- una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei
- un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei
- una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.
Gli operatori sanitari, sulla base di valutazioni individuali del rischio, possono ritenere che alcune persone, a prescindere dalla durata e dal setting in cui è avvenuto il contatto, abbiano avuto un'esposizione ad alto rischio.
Casi 20 volte superiori, ma ricoveri in intensiva meno della metà
“I casi di oggi sono oltre 20 volte superiori a quelli di un anno fa (erano 335 il 28 dicembre 2020 contro i 7.933 di queste ore), ma i ricoveri in intensiva sono meno della metà e quelli ordinari circa 1/3 rispetto al 28 dicembre 2020. Rispetto a un anno fa è cresciuta enormemente anche la capacità del sistema di eseguire i tamponi: erano stati poco più circa 5.400 in questo giorno di un anno fa e oggi sono stati oltre 71.500, con i laboratori per processarli passati dai 2 esistenti a inizio pandemia in Piemonte ai 45 di adesso” sottolinea il consulente strategico Covid della Regione Piemonte Pietro Presti.