Messa in sicurezza dei fiumi: pronto dal 2018 un “maxi progetto” cuneese
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«“Attività di prevenzione della Protezione civile. Messa in sicurezza di fiumi, torrenti e rii minori di competenza regionale”. Questo era il titolo del progetto ideato dal gruppo di Protezione civile di Dogliani alcuni anni fa, quando a seguito di numerosi sopralluoghi sui corsi d’acqua locali, si ravvisavano molte criticità, causa mancata manutenzione idraulica, alcune delle quali anche gravi, che avrebbero potuto compromettere, in caso di forti piogge, la viabilità, il danneggiamento di manufatti e di fabbricati, mettendo a rischio la vita delle persone» spiega il capogruppo di Protezione civile di Dogliani, il geom. Gianni Picco. Allora il progetto era stato appoggiato dall’Amministrazione comunale in carica (quella del sindaco Franco Paruzzo), dal Coordinamento provinciale di Protezione Civile e dalla Federazione provinciale Coldiretti Cuneo. Sul “larga scala”, sul tema, furono coinvolti ben 105 Comuni del Cuneese, un numero importante, che comprendeva quasi mezza Provincia. Tutte le varie Amministrazioni comunali interessate, individuarono sul loro territorio numerose problematiche, in particolare sul reticolo idrografico minore che andava successivamente ad incrementare le portate dei fiumi e torrenti principali (Tanaro, Bormida, Belbo, Rea, ecc...). Le principali criticità individuate erano l’intasamento degli alvei da parte della vegetazione cresciuta al loro interno, l’accumulo del materiale legnoso divelto e di quello litoide che ostacolavano il deflusso delle acque. Ogni Comune creò una scheda delle criticità, riportandole sulla cartografia regionale, il tutto parte integrante del progetto, che aveva come capofila, il Comune di Dogliani. Il progetto venne depositato nel 2018 presso vari enti a livello provinciale, regionale ed addirittura nazionale.
105 Comuni della Provincia uniti per le prevenzione dei rischi
Qualche giorno fa la notizia, che con l’ultima manovra del 2021, la Regione Piemonte si impegna nella messa in sicurezza dei corsi d’acqua minori, tramite la manutenzione e la pulizia dei loro alvei, con una spesa di 3 milioni di euro in tutto il Piemonte di cui circa 300 mila euro destinati al Cuneese. «La prima cosa che balza alla mente – commenta Picco – è che in tutto ciò sia stato preso come riferimento il progetto allora presentato, visto che gli Enti ne erano al corrente e la pressione non veniva da un solo Comune, ma da oltre cento Enti locali della Granda. 300 mila euro non sono una grossa cifra per la manutenzione idraulica dei corsi d’acqua del Cuneese, ma è importante che si inizi a ragionare con interventi mirati, che tranquillizzino la popolazione ogni qualvolta si verificano le piene dei nostri corsi d’acqua. Purtroppo – aggiunge Picco –, il cambio del clima fa sì che ci si debba abituare alle alluvioni, ne siamo alla prova ogni qualvolta che vi sono condizioni meteo avverse: o da una parte o dall’altra del territorio nazionale succede un disastro. È un bene pertanto l’impegno preso dalla Regione ed è importante che il volontariato di Protezione civile di ogni Comune si occupi della previsione dei rischi del proprio territorio».